Fasma, ho guardato nel buio della mia anima

 “Sono andato a far luce su quel buio che abbiamo tutti dentro e dietro al quale abbiamo paura di guardare e ho trasformato i pensieri brutti e la rabbia in positività. Perché la musica può fare bene, a chi la fa e a chi la ascolta. E’ il veicolo più bello per fare del bene”. Fasma, giovane rapper romano che si è fatto conoscere al grande pubblico tre anni fa partecipando al festival di Sanremo fra le Nuove Proposte e poi l’anno successivo tra i Big, è sceneggiatore e regista del suo nuovo progetto discografico “Ho conosciuto la mia ombra!”, un mondo di sfumature introspettive su toni dark. anticipato dai singoli “Setiamo” e da “F.B.F.M.”.
    “Un vero e proprio concept album realizzato con il mio produttore GG per raccontare la parte oscura di ciascuno di noi”, spiega andando in controtendenza a un mercato che è mordi e fuggi. “Il dio della musica mi fulmini ora se ragionassi in base alle dinamiche del mercato. Altrimenti saremmo tutti uguali. Non ragiono in termini di giusto o sbagliato, ma artistici e di esigenze. La musica è fatta per rompere gli schemi e noi sentivamo l’esigenza di fare qualcosa di diverso dopo due anni di silenzio”.
    Due anni che hanno segnato inevitabilmente una crescita “mentale ed emotiva, ma anche musicale. Pur rimanendo nel solco di ciò che ho fatto finora”. Rap, ma non solo. “Ho rispolverato il rock elettronico, per soffermarmi su colori più precisi. Il disco precedente spaziava molto tra trap, rap, interlude, rock.
    Con questo concept album abbiamo ristretto il campo. Lì c’erano tanti colori, qui trovi le sfumature”.
    Ma ad essere catalogato, Tiberio Fazioli, romano classe 1996, proprio non ci sta. “Preferisco essere trovato alla lettera F di Fasma o alla musica del 2023 più che in qualche genere preciso.
    Siamo qualcosa di nuovo, espressione dei tempi”.
    L’amore corre tra i 12 brani che compongono l’album “perché è la benzina della vita e le scelte di una persona sono dettate da quanto amore ha ricevuto e da quanto riesce a darne. C’è bisogno di più amore nel mondo e di amare di più il prossimo – dice Fasma – anche se non credo nel ‘ti voglio bene’ detto tutti i giorni, ma più nei gesti”.
    Sanremo, dove è tornato anche quest’anno ospite di Mr. Rain nella serata dei duetti, è stata una grande occasione.
    “L’obiettivo era dare il massimo. Il festival mi ha lasciato qualcosa di magico. E’ come giocare la Champions League e guardare lo stadio pieno intorno a te. Una cosa mi è chiara, soprattutto quando esce musica nuova: questo è quello che voglio fare nella vita. Ogni canzone, ogni disco che esce è come vedere un figlio che comincia a camminare: non vedi l’ora che corra da solo. E la fortuna è che il tuo lavoro venga riconosciuto”.


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