FEDERICO PEDINI AMATI ENTRA NELLA POLEMICA DEGLI AUGURI NATATALIZI

L’ennesimo atto assolutamente poco edificante in ordine di tempo questo Governo l’ha compiuto tra il Natale appena concluso e il Capodanno 2011, dove ha pensato bene di tagliare a loro dire gli “ sprechi “ prodotti dalle lettere di Auguri di Natale e Buon Anno da mandare ai cittadini Sammarinesi residenti all’estero. Prima di questo aveva già dimostrato la propria disaffezione anche nei confronti di tutti gli Ambasciatori Sammarinesi in giro per il mondo che nelle ricorrenze Istituzionali per le nomine degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, il 1° Aprile e il 1° Ottobre di ogni anno, venivano sempre invitati a partecipare ad un buffet per festeggiare la nomina dei nuovi Capitani Reggenti, puntualmente annullato da questo Governo. Ora, senza fare polemiche sterili, ritengo che questo tipo di atteggiamento assolutamente improprio e senza precedenti non possa essere liquidato con un semplice ragionamento di tagliare le spese superflue, perché è proprio dagli Ambasciatori e dai cittadini residenti all’estero che passano gran parte dei rapporti e della conoscenza di una piccola Repubblica come San Marino in giro per il mondo. I primi Ambasciatori, chiamiamoli “ senza portafoglio “, del nostro paese nel mondo, sono a mio avviso, proprio i cittadini Sammarinesi residenti all’estero, ovviamente senza nulla togliere a tutti gli Ambasciatori nominati dal nostro Stato che fanno un lavoro egregio. Da sempre infatti i cittadini Sammarinesi residenti all’estero, hanno dimostrato un attaccamento ed un amore per la propria Patria, la Repubblica di San Marino, molto più forte e solido di quanto noi tutti riusciamo a comprendere. Un esempio lampante è la costruzione nella città di Detroit di una struttura ricreativa privata dedicata ai cittadini Sammarinesi residenti all’estero e non solo, architettonicamente sviluppata e edificata ad immagine e somiglianza del Palazzo Pubblico, denominata San Marino Club. Questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare per far comprendere ai burocratici della politica che l’amore per la propria Patria non è una questione di forma o di opportunità, ma va ricollocata nel suo giusto alveo, e cioè nei sentimenti sani e sinceri di un forte attaccamento alla propria terra di origine. La cosa più brutta e che mi lascia molto dispiaciuto però, è che nessuno e dico nessuno, pensa mai ai cittadini Sammarinesi residenti all’estero, come a persone che sono dovute, e sottolineo dovute, per l’80% dei casi, emigrare all’estero dopo la guerra, per procurare a se stessi e alle loro famiglie un sostentamento economico, vista la gravissima crisi economica che in quegli anni ha colpito non solo la Repubblica di San Marino, ma anche l’Italia. Questi emigranti, voglio ricordare, sono partiti con navi, aerei , auto e treni per paesi anche molto lontani come gli USA, l’Argentina, la Francia, il Belgio, e tanti altri luoghi in giro per il mondo, senza dimenticare l’Italia ovviamente, al solo scopo di trovare un lavoro, lasciando non con poca pena, la propria patria e i loro affetti. Oggi, a distanza di tantissimi anni, sento parlare di queste persone, di questi cittadini Sammarinesi, come di persone che sono emigrate quasi per andare in vacanza. La tristezza è proprio questa, perché i nostri genitori, i nostri nonni, molti dei nostri parenti, il loro viaggio in paesi lontani, l’hanno fatto per garantire un futuro a molte famiglie Sammarinesi residenti e non, e non sicuramente per disconoscere la propria patria o ancor peggio per farsi una vacanza come qualcuno vorrebbe farci credere. Tutti gli emigranti del mondo, compresi i nostri concittadini, quando si sono trovati per necessità in quei tempi in altri paesi, hanno fatto lavori umili e di tutto rispetto come i falegnami, i muratori, gli scalpellini, i sarti, gli autisti, gli inservienti, i minatori, le badanti, insomma tutti lavori che nessuno o quasi all’epoca voleva fare, o comunque quello che passava il “ convento “. Queste persone non si meritano assolutamente un trattamento di serie “ B “ per aver fatto quello che ogni buon padre di famiglia avrebbe fatto per dare un sostentamento economico adeguato ai suoi cari, e in molti casi la loro permanenza in quei luoghi è stata dettata esclusivamente dalla motivazione di non voler ridividere ulteriormente una loro famiglia che con mille sacrifici avevano e hanno creato in quei luoghi. Figli, nipoti eccetera. La politica Sammarinese già nel 2008 con un blitz di qualche benpensante, a governo caduto, aveva già sferrato un colpo durissimo agli elettori esteri cavandogli la preferenza del voto, con il solo scopo, da parte di qualcuno, di ridimensionare alcuni politici che a loro dire non sarebbero più stati in grado, senza quegli elettori, di far parte del Consiglio Grande e Generale. Risultato: diritti tolti ai cittadini residenti all’estero, Consiglio Grande e Generale nulla di diverso. Al posto di continuare a discriminare, urlare allo scandalo dei voti, urlare agli sprechi, non riconoscere diritti se non paritari almeno adeguati a questi nostri concittadini, si pensasse a loro come ai nostri parenti, ai nostri fratelli o se non altro a persone che comunque hanno fatto la loro parte per proteggere, sostenere, portare in giro per il mondo l’esistenza della Repubblica di San Marino, i quali residenti e non, hanno dimostrato di essere un popolo laborioso, onesto, rispettoso degli altri e soprattutto sempre Sammarinese. Per questi motivi e non solo, non si possono accettare da parte di nessuno, politici o politologi di turno, ragionamenti offensivi e lesivi di una dignità e che nessuno può comprare con i voti, ma neanche vendere o disprezzare a tal punto da non volerli più considerare. Cari Governanti, risparmiate su altre cose, i 90 mila €uro alla Padania, le spese dei vostri cellulari non so quanto costano, le consulenze doppie e triple, gli uffici creati ad hoc per qualcuno, e non su 1000 o 2000 €uro negli Auguri di Natale o per un buffet degli Ambasciatori. Cari cittadini Sammarinesi residenti all’estero, anche se è poco, vi faccio i miei più sinceri Auguri di un Buon Anno, e grazie per aver fatto negli anni la vostra parte e aver contribuito a portare a testa alta il nome del nostro piccolo Stato in giro per il mondo.

Consigliere della Repubblica di San Marino

Federico Pedini Amati