Fedez e Ferragni: i nuovi miti della sinistra d’oggi … di Sergio Pizzolante

Fedez e Ferragni!
Confesso che avevo simpatia per Fedez conduttore di Xfactor e per la Ferragni conduttrice del proprio successo planetario.
Ma la questione legge Zan ha cambiato tutto.
La legge Zan ha nulla a che fare con i diritti.
E tanto meno con la civiltà.
È una guerra ideologica di bassissimo profilo.
Ma i due ragazzi lo ignorano. E, cosa grave, esibiscono la loro ignoranza con arroganza.
Lei ieri ha attaccato Renzi con argomenti forbiti: “fanno schifo questi politici”.
Lui ha aggiunto argomenti filosofici alti: Matteo fai la pipì sulla testa degli italiani dicendo che è pioggia.
Pensieri e parole dei nuovi miti della sinistra d’oggi.
Perché la Legge Zan nulla ha a che fare con i diritti, nelle parti di merito contestate e per la forma della battaglia politica?
Perché è una prova di forza ideologica, per imporre una visione antropologica della vita e della società.
È una manomissione, per legge, del genere umano.
Io ho votato alla Camera, con convinzione, le Unioni civili. E sono per la totale libertà, per tutti, di essere quel che si è. E sono per la tutela massima della libertà di tutti.
Ma qui parliamo d’altro.
Qui si vuol stabilire, per legge, che non esiste più l’uomo e la donna ma il genere. Cioè non si decide che debba essere tutelata la libertà di un uomo di stare e vivere con un uomo( o una donna con una donna), con diritti riconosciuti e vivi e inattaccabili. No si stabilisce che non si è più donna o uomo, ma genere.
È un diritto questo? È una idea, un desiderio di alcuni, che vuol essere imposto a tutti per legge.
Io non ci sto, non sono d’accordo e non consento a nessuno di considerarmi omofobo per legge. Questa è l’aberrazione che la legge contiene.
Si dice poi che la libertà di espressione è tutelata ma poi si contraddice questo principio, perché, si aggiunge, che non deve esserci il pericolo che possa indurre, la parola, “ ad atti discriminatori o violenti”.
Il pericolo, che possa indurre… mio dio, ma questa è civiltà?
Uno stato che punisce con la galera il pericolo che, e non l’atto violento in se, proprio, reale.
E poi, la legge prevede che questa visione, questa architettura ideologica, l’imposizione del genere, debba approdare a scuola.
Bisogna insegnare ai bambini che l’amichetta non è una piccola donna o l’amichetto un piccolo uomo, no, bisogna insegnar loro che non è più così, sono generi.
Non la libertà di essere, quindi, ma l’obbligo, per legge, a non essere più. Uomo e donna.
È un diritto? È civiltà?
E poi, i “progressisti per legge imposta” e non per cultura, si svegliano adesso? Governano da 30 anni, dovevano questa cosa imporla adesso? Con un governo di unità nazionale, dentro una grande crisi, attraverso un provvedimento di totale disunita’ nazionale?
È una strumentalizzazione politica, ideologica, di bassissimo livello.
Che rende tutti più poveri.
Fedez e Ferragni a parte.
Sergio Pizzolante