Fegato diviso, poi pancreas e milza: intervento da primato mondiale. L’ha eseguito il ”nostro” Prof. Jovine

Un intervento di grande complessità con la separazione in due parti del fegato e la contemporanea asportazione di pancreas e milza. È il primo caso al mondo, riportato in letteratura, e a metterlo a segno è stato Elio Jovine, direttore del dipartimento Chirurgico dell’Ausl e già autore di primati in questo ambito, all’Istituto per la sicurezza sociale di San Marino. «La paziente, una donna di 50 anni con tumore neuroendocrino al pancreas, è stata operata quattro mesi fa, è a casa e sta bene», assicura il primario.

Collaborazione eccellente tra Bologna e San Marino

Il complesso doppio intervento chirurgico «è da considerarsi relativamente nuovo — spiega Jovine — in quanto viene eseguito solo da circa 10 anni, ma in letteratura internazionale non sono riportati casi in cui si sia eseguita in contemporanea anche l’asportazione del pancreas e della milza». Questo fino a 4 mesi fa. «Si è potuto operare a San Marino grazie alla scelta lungimirante, compiuta anni fa, di avviare la collaborazione tra un centro di alto livello come Bologna e l’équipe chirurgica sanmarinese guidata da Giovanni Landolfo». L’utilizzo di questa tecnica, resasi necessaria per la presenza nel fegato di un numero molto alto di metastasi, è stato deciso dal team di San Marino che di fatto ha salvato la vita della paziente.

L’intervento

L’intervento, che prende il nome di Alpps, acronimo che sta per Associating liver partition and portal vein ligation for staged hepatectomy, è stato compiuto in due fasi. Nella prima si è diviso il fegato in due parti, consentendo così alla parte sana, che all’inizio era troppo piccola per garantire la sopravvivenza della paziente, di crescere e irrobustirsi. Una settimana dopo il primo intervento, una volta che si è verificato con la Tac che la parte sana del fegato aveva raggiunto le dimensioni giuste per garantire la piena funzionalità all’organo, si è proceduto alla seconda fase con l’asportazione del pancreas e della milza. La convenzione tra l’Ausl di Bologna e l’ospedale di San Marino, attiva dal 2008, prevede la collaborazione tecnico-scientifica tra i due enti per la realizzazione di attività professionali e di formazione in ambito di chirurgico generale. A Jovine sono stati affidati, in particolare, il coordinamento dei percorsi assistenziali e la formazione sul campo dei chirurghi sanmarinesi.

Il primato

Non è il primo primato per Jovine, una lunga esperienza negli Stati Uniti prima di rientrare in Italia, al centro trapianti di Modena, e approdare infine alla Chirurgia dell’Ausl. È stato il primo in Emilia-Romagna ad utilizzare la laparoscopia in 3D per interventi su fegato, stomaco, colon e pancreas. E ancora è stato tra i primi in Italia, nel 2010, ad eseguire un intervento di resezione del fe gato in laparoscopia, con un unico accesso, attraverso l’ombelico, di soli 2 centimetri di diametro. Niente bisturi tradizionale, niente cuciture, durata dell’intervento ridotta a soli 90 minuti (contro i 180 di una operazione chirurgica tradizionale), tempi di recupero del paziente molto stretti e conseguenze estetiche praticamente nulle. Nel giugno 2013 è stato l’autore del primo intervento di colecistectomia laparoscopica eseguito in Francia con la tecnica robotica Spider. «Non potendo avere qui un robot all’avanguardia — disse —, provo alcuni device che hanno minori costi ma consentono buone prestazioni».

Il Corriere della Sera