Femminicidio ad Alghero, parti civili chiedono risarcimenti

(ANSA) – SASSARI, 11 OTT – “Farci è un mentitore. L’ergastolo
è una pena che sta stretta per quello che ha commesso. Non si
può pensare che fra 10 o 15 anni un’altra persona possa
incontrare Farci e che si possa rivivere quello che stiamo
vivendo oggi”. A parlare davanti alla Corte d’Assise di Sassari,
è l’avvocato Stefano Carboni, legale di parte civile che
rappresenta la famiglia di Speranza Ponti, la donna di 49 anni
uccisa il 5 dicembre 2019 ad Alghero. Delitto per cui è imputato
il suo compagno, Massimiliano Farci, per il quale i pm Beatrice
Giovannetti e Angelo Beccu hanno chiesto la condanna
all’ergastolo più 18 mesi di isolamento diurno. Ergastolo che
per il 55enne di Assemini sarebbe il secondo. Farci infatti sta
già scontando la stessa pena per l’uccisione nel 1999
dell’imprenditore Renato Baldussi di San Sperate – ma dal 2017
era in semilibertà e aveva aperto una pizzeria ad Alghero.
    L’avvocato Carboni ha chiesto quindi un risarcimento danni di
2 milioni di euro per la famiglia di Speranza, più 600mila euro
di provvisionale immediatamente esecutiva: 200mila a ciascuno
dei genitori, 120 mila per la sorella e 80 mila per il cognato
di Speranza. Nessun dubbio sulla colpevolezza di Farci, che
risulta nullatenente, nemmeno dall’altro avvocato di parte
civile, Edoardo Morette, che rappresenta l’ex marito della
vittima: “Farci ha ucciso Speranza, ha occultato il cadavere e
ha trascorso 56 giorni preoccupandosi solo di cancellare le
prove del delitto e di impossessarsi dei soldi della donna”.
    Morette ha chiesto un risarcimento danno di 350mila euro e una
provvisionale di 100 mila euro.
    Nel corso della prossima udienza ci sarà la replica
dell’avvocato Daniele Solinas, difensore di Farci, che si batte
per l’innocenza dell’imputato, il quale ha sempre dichiarato di
avere trovato Speranza morta suicida in casa, impiccata con un
lenzuolo alla porta della sua camera da letto. (ANSA).
   


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