
(ANSA) – ROMA, 03 OTT – “Siamo molto preoccupati, la
situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di
Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del
caso”. Così all’ANSA Alberto Piperno padre di Alessia la ragazza
romana fermata a Teheran. “Dopo la telefonata dal carcere di
ieri da parte di Alessia non abbiamo più avuto altre notizie,
non l’abbiamo più sentita”, aggiunge. In uno degli ultimi post
sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, Alessia
Piperno faceva un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese
spiegando che la “decisione più saggia” sarebbe quella di
lasciare il Paese ma – scrive – “non riesco ad andarmene da qui,
ora più che mai”. “E non lo faccio per sfidare la sorte –
continua – ma perché anche io ora sono parte di tutto questo”.
Successivamente, cinque giorni fa nel giorno del suo trentesimo
compleanno, annunciava di aver deciso di andare in Pakistan con
il sogno di ricostruire un villaggio.
“In questo momento non possiamo parlare, ci dispiace, è un
momento delicato”. Sono queste le parole di uno dei dipendenti
della libreria della famiglia di Alessia Piperno, la ragazza
romana che -secondo la denuncia del padre Alberto – è stata
arrestata a Teheran nel giorno del suo compleanno. Nella
libreria di famiglia, nel quartiere Tuscolano a Roma, si respira
preoccupazione: è aperta come ogni giorno ma all’interno i
titolari preferiscono non parlare con i giornalisti così come
consigliato loro. All’interno del negozio c’è solo la mamma
della ragazza. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte