REGGIO EMILIA. FESTA DEL TRICOLORE 2017. IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Desidero esprimere un saluto alla città, attraverso tutti i presenti che saluto con molta cordialità, e attraverso il Sindaco, Luca Vecchi, che ringrazio molto per l’invito a visitare il rinnovato museo del Tricolore e per l’incontro in questo splendido teatro adesso intitolato a un grande attore di prosa che, per tanto tempo con la compagnia dei giovani e con tutta la sua carriera, ha onorato la cultura italiana, Romolo Valli.

Un saluto al Ministro Delrio, al Presidente della Regione Bonaccini, al Presidente della Provincia Manghi, al Professor Galli della Loggia, a tutte le autorità presenti, ai sindaci degli altri comuni che saluto con grande intensità, a tutti ragazzi presenti, ai bambini del coro che hanno cantato così bene l’inno nazionale nella sua versione estesa e che stanno pazientemente ascoltando tutti questi interventi.

Desidero ringraziare per gli interventi svolti, di grande interesse, che hanno suscitato molti spunti di riflessione. Mi limito a raccogliere qualche spunto sul Tricolore.

Come abbiamo ascoltato poc’anzi, il Tricolore contiene ed esprime il valore della nostra unità nazionale. Non a caso, la nostra Costituzione, all’articolo 12, raccoglie, indica e definisce il Tricolore. Il Tricolore ha accompagnato con continuità, esprimendo il valore dell’unità nazionale, le varie fasi della storia unitaria del nostro Paese, dal Risorgimento alla costruzione della concreta unità di vita dell’Italia, per arrivare fino alla Resistenza, alla Repubblica e alla sua Costituzione, attraverso una lunga trama di vite, di storie, di aspirazioni, di luoghi, di eventi in cui si è svolta la vita del nostro Paese in questo lungo periodo.

Il valore dell’unità in questa lunga storia è stato declinato in maniera evolutiva nel corso del tempo, con una crescente consapevolezza del significato dell’unità nazionale, con una crescita di sentimento comune nazionale che si è manifestata con evidenza nella Grande Guerra, con il suo carico di privazioni e di lutti vissuti collettivamente. Ha avuto anche momenti di arretramento, è stato indebolito nel periodo in cui la deformazione del concetto di Patria e di Nazione, subita con il fascismo, ha affievolito la condivisione e l’identificazione popolare con l’idea di Patria e di Nazione, che si è ripresa – come ha detto tante volte nel corso degli anni un grande italiano scomparso pochi mesi addietro, Carlo Azeglio Ciampi, che ha inaugurato anni addietro il Museo del Tricolore – l’8 settembre 1943.

In questa data riprende la storia della Patria. In realtà è da allora, dall’avvio della Resistenza, dalla Repubblica, dalla Costituzione che si rilancia l’idea, il valore della Patria e dell’unità nazionale. E questa svolta avviene perché si comprende che il valore dell’unità nazionale, basato naturalmente sull’importanza della storia comune, va considerato non tanto con lo sguardo rivolto al passato ma al futuro, sulla capacità di costruire il futuro concreto del nostro popolo. Il modo di intendere in questo modo il valore dell’unità nazionale lo rende davvero coinvolgente per la comunità nazionale, lo rende espressivo del diritto di tutti ad essere effettivamente cittadini del nostro Paese.

Una società che avverte e che vive con forza il senso di comunità è una società che avverte più fortemente il valore dell’unità nazionale ed è una società capace di viverlo – come fa il nostro Paese – in uno Stato immerso nei valori universali riconosciuti dalla comunità internazionale, capace anche di viverlo e interpretarlo in maniera matura nell’appartenenza convinta alla nuova Europa che ha saputo sottrarsi alle dittature, che ha saputo adottare, diffondere e sviluppare il metodo democratico e che ci consente, da oltre settant’anni, una vita non soltanto di mancanza di guerre ma di pace.

Questo modo di intendere il valore della Patria e dell’unità nazionale, raffigurato nel Tricolore, non come un valore astratto, ma come un valore concreto che si dispiega nel corso del tempo in maniera adeguata al mutare delle condizioni, è un concetto vivo che sorregge e spiega il perché dell’esclamazione che anche io vorrei ripetere: “Viva il Tricolore, viva la Repubblica, viva l’Italia!”.