Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha preso parte ieri all’inaugurazione della 60esima Fiera internazionale del tartufo bianco di Acqualagna. Durante la prima giornata dell’evento, Acquaroli ha sottolineato l’importanza del borgo come modello per la valorizzazione dell’agricoltura e del suo patrimonio, un concetto chiave ribadito anche dalla firma di un importante accordo per il futuro del settore.
Nel suo intervento, il presidente ha definito il comune di Acqualagna un precursore, capace di indicare una strada efficace per far crescere l’economia di molti territori attraverso la valorizzazione dell’agricoltura. Secondo Acquaroli, l’entroterra marchigiano possiede un patrimonio che, una volta riscoperto e promosso, può rendere la regione protagonista a più livelli.
L’apertura ufficiale della fiera è stata suggellata da un atto concreto: la firma di un contratto tra l’Associazione nazionale conduttori tartufaie (Anct) di Acqualagna e l’Amap, l’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare della Regione Marche. L’accordo avvia la coltivazione sperimentale di una tartufaia di bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico) su un terreno di proprietà comunale, situato vicino all’Abbazia di San Vincenzo al Furlo. L’area si trova a pochi chilometri dal luogo in cui, nel lontano 1932, fu impiantata la prima tartufaia di nero pregiato, a testimonianza della lunga tradizione del territorio.
Questa iniziativa rappresenta la prosecuzione di un progetto sperimentale già avviato a inizio 2025 dal Comune di Acqualagna insieme all’Anct. L’obiettivo strategico è investire nella ricerca per sviluppare nuove tecniche colturali in grado di adattare la produzione ai cambiamenti climatici e, al contempo, promuovere progetti concreti per il rilancio dell’intera filiera del tartufo.













