Figlie, in Argentina sulle tracce di una madre desaparecida

È il 1978 quando Sofia, in Argentina, a soli due anni, viene separata dalla madre, Silvia, una giovane donna, attivista politica, che si oppone al regime e finisce nel lungo elenco degli oltre trentamila desaparecidos del paese sudamericano. La loro storia è raccontata in Figlie, il podcast di 6 puntate prodotto da Chora Media che sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay Sound, online e sull’app, a partire dal 16 maggio.

“Da un po’ di tempo – spiega all’ANSA la curatrice Sara Poma – stavo riflettendo su come raccontare il lutto materno, cercavo una storia che non fosse necessariamente solo la mia: io ho perso mia madre quando avevo 17 anni. Un giorno ho ricevuto un’email da una conoscente, Sofia, appunto, che mi diceva di aver ascoltato la mia prima serie podcast dal titolo Carla che parlava della vita di mia nonna che ha lasciato un diario di memorie. Sofia mi scriveva che quella storia aveva risuonato molto in lei, perché era da tempo che voleva raccontare alle sue bambine chi era stata la loro nonna – che è Silvia. Già dal modo in cui quell’email era scritta ho capito che c’erano tante rispondenze fra me e Sofia e abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio nella memoria”. “La cosa sorprendente per me è che, anche se le nostre esperienze sono molto diverse, perché la mia è un’esperienza di perdita molto più comune rispetto alla sua, ci siamo rese conto parlando, conoscendoci – continua Poma – che facevamo dei sogni ricorrenti sulle nostri madri: io sognavo che mia madre c’era, era viva, ma stava in una stanza, chiusa a chiave, e non poteva comunicare con me e mia sorella; Sofia invece mi ha raccontato un sogno in cui finalmente si ritrova con Silvia ed è talmente felice di rivedere sua madre che non riesce neanche a correrle incontro ma si siede, in silenzio, e la guarda a lungo; ecco perché la prima puntata del podcast si chiama: Quando lei arriva io la guardo”.

Con Sofia, per raccogliere notizie su Silvia, sono andate in Argentina. “Sì, è stato un viaggio memorabile; intenso. È stato incredibile trovare persone generose che si sono spese enormemente per provare a restituirci il ricordo di Silvia. Mi porto dietro questo ricordo dell’incredibile generosità e dell’incredibile attenzione al tema della memoria. Una delle cose che mi ha colpito di più è scoprire un paese in cui tanti luoghi che sono stati luoghi di dolore e di tortura, di sopruso, sono stati espropriati e sono diventati oggi dei luoghi di memoria, degli archivi, dei luoghi dove si può andare a conoscere la storia”. “Quello che volevamo fare in questo podcast era dare un’immagine tridimensionale di Silvia, far emergere la sua individualità; attraverso le parole di chi l’ha conosciuta, volevamo parlare non solo della Silvia militante, ma anche della Silvia privata, delle sue passioni, di quello che le piaceva; abbiamo scoperto, per esempio, che era una donna che amava la sua discendenza italiana, amava le canzoni di Mina, di Ornella Vanoni; perché questa che raccontiamo è sì una storia collettiva – conclude la curatrice – ma è anche una storia individuale: quella di Sofia e di Silvia, sua madre’.


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