La notizia del dimezzamento dei punteggi ministeriali assegnati alla qualità artistica del nostro Festival è una vera doccia fredda. Criteri uguali agli altri anni, stesso Festival da 55 anni, valutazioni ribaltate.
Quindi capiamoci: chi valuta si è sbagliato, se la valutazione è oggettiva, oppure vuole far fuori Santarcangelo dalla scena culturale italiana (e internazionale).
Credo che sia più la seconda versione, perché questa decisione è tutta politica. La politica di “colpirne uno per educarne 100”, un attacco alla libertà di espressione che ormai sappiamo piacere poco a questo governo.
E questa escussione penalizzerà tanto di più il nostro Festival, perché il nostro è un Festival deliberatamente politico.
Ovvero, qui si sceglie dal 1970 da che parte stare. Con quali occhi guardare il mondo. E sono sempre stati occhi di libertà, speranza, emancipazione. Sguardi verso chi è meno tutelato, gode di meno diritti, chi appartiene a minoranze che la massa del pensiero omologato spesso tenta di spazzare via.
Santarcangelo è un presidio di libertà per la cultura italiana. Ma non per questo governo, che preferisce altro, un pensiero allineato che è disposto d ottenere anche con la repressione.
Tira una brutta aria, ma questa non è una novità.
La novità è che possiamo decidere, nei prossimi giorni, di essere al centro della nostra piazza, piazza Ganganelli, piazza del mondo, dove tutto si può discutere.
Si può discutere di tutto perché siamo liberi. E nella pluralità nasce l’idea di società che vogliamo. Vi invito a partecipare, tutti, ancora con più motivazione ed energia di prima. Dialogare, indignarci, magari anche dovendo correggere qualcosa, ma non restare indifferenti.
Perché questa rischia di essere una scelta generale e un attacco pesante a ogni forma di libertà di espressione del nostro Paese. Facciamo sentire la nostra voce!
Filippo Sacchetti
Sindaco di Santarcangelo