Trasparenza sui conti pubblici, nuovi introiti ma senza tasse aggiuntive, un tetto alla spesa corrente.
Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal Psrs in sei progetti di legge “salva-bilancio”, depositati questa mattina alla Segreteria istituzionale e presentati alla stampa.
“Dall’opposizione vogliamo dare il nostro contributo- spiega Paolo Crescentini, capogruppo- non solo con il progetto San Marino 2020, ma con proposte concrete”. Cosi’, se la scorsa settimana dalla sede di Tavolucci sono state presentate le quattro proposte “salva-Stato”, ovvero sull’integrazione nell’Ue, per l’introduzione dell’Iva e per lo scambio automatico di informazioni, ma anche in favore dell’ufficio del giudice inquirente, oggi i Socialriformisti presentano il secondo pacchetto di norme riferite direttamente al bilancio pubblico.
In particolare, due provvedimenti chiedono che sia dato un quadro completo, trasparente e “soprattutto veritiero” dei conti pubblici e delle spese della Pa. Il primo, “Monitoraggio sulla situazione della Tesoreria dello Stato”, impegnerebbe l’esecutivo a presentare mensilmente all’ufficio di presidenza del Consiglio la situazione di Tesoreria dello Stato e l’esposizione debitoria nei confronti degli enti pubblici. Il secondo invece impegnerebbe il congresso di Stato a presentare, entro il 31 luglio 2011 e successivamente con cadenza trimestrale, al Consiglio grande e generale un rapporto sullo stato dei conti pubblici. Maggior coinvolgimento da parte del Consiglio si richiede attraverso un terzo progetto di legge, riferito in particolare al sostegno degli istituti di credito.
“Di fronte alle criticita’ del sistema finanziario- spiega il consigliere Federico Pedini Amati- il congresso in piu’ di una circostanza ha autorizzato il rilascio di apposite fidejussoni per garantire l’erogazione di ingenti finanziamenti e per tamponare le sofferenze”. Alcune di queste delibere, aggiunge, non hanno neppure ottenuto la ratifica della commissione di controllo della finanza pubblica. Di qui l’idea di sottoporre al vaglio del Parlamento, e non solo del congresso di Stato, l’autorizzazione di operazioni che impegnano il patrimonio pubblico. Non solo: la proposta di legge “Disciplina sulla gestione del patrimonio finanziario dello Stato” prevede che questo tipo di decisione sia deliberata dal Consiglio grande e generale con la maggioranza di due terzi.
La quarta proposta normativa fissa invece i paletti alla spesa corrente che oggi rappresenta il 90,9% del bilancio pubblico. Una porzione che “lo Stato non e’ piu’ in grado di sostenere”, puntualizza Pedini. La proposta di legge fissa quindi un tetto alla spesa corrente per il 2012 e per il 2013 pari rispettivamente all’85 a all’80% della spesa complessiva. “Noi facciamo proposte alternative alle nuove tasse- chiosa il consigliere del Psrs- perche’ se continuano a chiudere le aziende e a diminuire i posti di lavoro, evidentemente aumentare la pressione fiscale non e’ il modo giusto di intervenire”. Gli ultimi due provvedimenti vanno in questa direzione, ovvero, in quella di portare nuovi introiti alle casse pubbliche, evitando di introdurre nuove imposte. La quinta proposta infatti, “Ampliamento oggetto sociale e trasformazione dell’assetto societario dell’Aass”, ha un duplice obiettivo. “Da un lato- chiarisce Crescentini- allargando l’operativita’ dell’Azienda dei servizi a settori relativi alla filiera del riciclaggio dei rifiuti e al recupero di acque meteoriche, l’Aass verrebbe ad assumere la struttura di una moderna multiutility”. Il secondo obiettivo “viene invece raggiunto con la socializzazione di una quota pari al 30% del capitale sociale dell’Azienda- prosegue il capogruppo- le cui azioni potranno essere sottoscritte da cittadini sammarinesi e residenti, mentre il 70% resterebbe in capo allo Stato”. In questo modo, la vendita di azioni da’ allo Stato la possibilita’ di incasso. Il provvedimento su cui il Psrs conta di recuperare “almeno alcune decine di migliaia di euro” e’ la “Delega sul condono fiscale tombale e sul contenzioso tributario”, che “non facciamo a cuor leggero”, assicura Crescentini. Di fatto, “sulla questione fiscale e’ giunto il momento di voltare pagina e mettere fine a evasione ed elusione”, spiega, e la svolta puo’ essere preceduta da un “provvedimento straordinario che consenta di mettere una pietra sul passato e di inaugurare una gestione fiscale rigorosa con la nuova riforma tributaria”. Cio’ permettera’, sopratutto, insiste, introiti per le casse pubbliche di almeno qualche decina di milioni di euro che altrimenti non verrebbero mai recuperati.
Della Torre1