Finanziamento una tantum da 2 milioni di euro e proroga bandi: ripartenza anche per agriturismi e fattorie didattiche

Alessio Mammi, assessore agricoltura, agriturismo abbadessa bolognaRisorse fresche per 1,9 milioni di euro e la proroga a fine settembre dei bandi del Programma di sviluppo rurale da 7 milioni di euro. L’Emilia-Romagna punta sulla ripartenza dei 1.200 agriturismi e delle oltre 300 fattorie didattiche attivi da Piacenza a Rimini e dal mare alla montagna, con un finanziamento regionale “una tantum” da un milione e 900 mila euro per sostenere nella fase 2 e far ripartire, in vista della stagione estiva, un settore duramente colpito dal lockdown dovuto all’emergenza coronavirus.

Accanto all’impiego di nuove risorse e sempre per rafforzare un comparto economico importante per tutto il territorio regionale, è stata decisa anche la proroga a fine settembre della scadenza per partecipare ai bandi del Programma di sviluppo rurale (Psr): 7 milioni di euro di finanziamenti per favorire la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture ricettive e di servizio degli agriturismi.
E per garantire soggiorni in sicurezza a ospiti e operatori, la Regione ha stilato un apposito protocollo condiviso con associazioni, sindacati ed enti locali, con le misure anti Covid da adottare per la riapertura.

Le nuove misure economiche insieme all’azione della Regione Emilia-Romagna a sostegno della riapertura di agriturismi e fattorie, sono state illustrate oggi dall’assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi, nel corso di una conferenza stampa, organizzata da Cia (Confederazione italiana agricoltori), con Cristiano Fini, presidente Cia Emilia Romagna e Massimo Bottura, presidente regionale dell’associazione agrituristica Turismo Verde.


I numeri di agriturismi e fattorie 

Sono 1197 le aziende agrituristiche attive in regione e 300 le fattorie didattiche. In 308 strutture si può solo dormire, in 332 solo ricevere i pasti, mentre in 525 sono disponibili entrambi i servizi. Inoltre, 596 strutture agrituristiche offrono la possibilità di svolgere almeno una tra attività sportive, ricreative, culturali, didattiche. 
All’inizio del 2020, con l’approvazione della normativa di settore, si è dato l’avvio anche all’enoturismo, attività svolta da aziende agricole che coltivano vite o producono vino e che offrono la possibilità agli ospiti di visitare le loro vigne e cantine, conoscere gli strumenti di coltura e produzione, degustare ed acquistare il vino. 
Venendo ai dati nel 2019 il settore è cresciuto del 2,7% (38 unità) per quanto riguarda gli agriturismi attivi rispetto all’anno precedente. Sono aumentati i soggiorni del 6,8% sul 2018 e sono 159.285 i turisti che hanno deciso di scegliere questa tipologia ricettiva con 439.773 pernottamenti e una permanenza media di quasi 3 notti.  Un trend di crescita delle presenze superiore alla media di tutte le strutture ricettive, sia per il numero di turisti accolti (+6,8% contro un +1,2%), sia per tasso di permanenza, con un +3,9%, rispetto al totale delle strutture ricettive. 


Fonte originale: Leggi ora la fonte