Un artificiere della Polizia è rimasto ferito a Firenze, gli è stata amputata la mano sinistra e rischia di perdere un occhio per lo scoppio di un ordigno piazzato davanti alla sede di una libreria che fa riferimento al movimento di estrema destra Casa Pound. Una pattuglia della Digos che controllava obbiettivi sensibili, intorno alle 5 ha trovato un involucro sospetto – che per le dimensioni non poteva essere un botto di Capodanno – davanti al locale in via Leonardo Da Vinci, non lontano dal centro storico. Gli artificieri giunti sul posto hanno lavorato all’ispezione e al disinnesco del pacco-bomba ma circa mezz’ora dopo l’esplosione ha investito uno di loro che è rimasto seriamente ferito dall’esplosione alle mani e al volto ed è stato subito ricoverato in ospedale. Non si trova in pericolo di vita, ma rischia di perdere un occhio.
Bomba di «natura politica»
L’ordigno «è sicuramente di natura politica in relazione all’obiettivo e alle caratteristiche del manufatto», hanno affermato fonti di polizia. C’era infatti un timer collegato con fili al pacco bomba. «Sono stata svegliata da un boato e ho pensato subito a un terremoto», ha raccontato un’abitante di via Da Vinci. «Poi mi sono affacciata alla finestra e ho visto la polizia».
Le condanne
«Condanno duramente quanto avvenuto stamattina», ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Si tratta di un episodio gravissimo e senza alcuna giustificazione. All’agente ferito va la solidarietà mia e dell’intera città. I colpevoli devono essere presto assicurati alla giustizia. Firenze è città di pace e non è rappresentata da orrori di questo genere». Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, «esprime la sua vicinanza e quella della Chiesa fiorentina all’artificiere della polizia ferito mentre compiva il suo servizio, auspicandone una pronta guarigione». L’arcivescovo esprime inoltre «una netta condanna dell’episodio di violenza con cui menti criminali hanno voluto insanguinare il passaggio dal vecchio al nuovo anno» e auspica «che tutti a Firenze ne condividano lo spirito di città del dialogo, della concorde convivenza, e dell’impegno per la pace». Corriere della Sera