First Nations o Prime Nazioni: con questo termine i canadesi chiamano i nativi americani per indicare che questi c’erano prima di tutti. Una cultura ed una storia millenaria, confinata nelle riserve. Solo ora incominciano ad essere riconosciuti i loro diritti compreso quello dell’autodeterminazione. E’ un cammino che và nel senso della loro valorizzazione. In senso opposto è il percorso che l’Italia ha intrapreso negli ultimi tre anni nei confronti della nostra Repubblica. E’ chiaro che il nostro punto di riferimento principale non può essere che l’Italia, sia in termini culturali, economico-finanziari e commerciali. Non abbiamo sbocco al mare, non abbiamo risorse naturali, siamo inseriti completamente nel contesto italiano. E’ naturale che il nostro mercato sia il territorio italiano. Le recenti normative di Tremonti sono in palese contrasto con gli accordi ed i trattati vigenti tra i due Paesi. In opposizione ai tradizionali rapporti di amicizia e buon vicinato è la campagna mediatica montata contro il nostro Paese, dipinto esclusivamente come ricettacolo di malavitosi, di disonesti e di operatori commerciali senza scrupoli dediti solo a frodare l’erario Italiano. Non è minimamente considerato il fatto che nel bene e nel male, rappresentiamo una delle coscienze storiche dell’Italia. Un faro di libertà che nei momenti bui della storia italiana ed europea ha guidato, accolto e protetto la coscienza degli uomini liberi. Siamo una peculiarità da salvaguardare e non da combattere. Siamo una risorsa che và incentivata in senso positivo e non combattuta per essere eliminata. Siamo se volete, una First Nations europea da salvaguardare, con un’importante differenza rispetto al Canada: San Marino l’indipendenza, l’autodeterminazione e la libertà, non la deve conquistare ma solo difendere, avendo scritto a chiare lettere nel proprio vessillo LIBERTAS.
Alberto Chezzi
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