L’agenzia di rating ribadisce anche l’outlook negativo. Previsto aumento del PIL medio dell’1,4% all’anno fino al 2025 ma Npl e debito pubblico preoccupano.
La societa? prevede che entro il 2021 il Titano dovra? investire il 9% del PIL in “ricapitalizzazioni bancarie”.
Dopo la Commissione di controllo della finanza pubblica ora e? un’entita? esterna al paese a lanciare l’allarme sulla tenuta dei conti sammarinesi. Si tratta dell’agenzia di rating Fitch che nel suo ultimo report su San Marino pubblicato il 2 dicembre scorso in lingua inglese conferma il giudizio a BBB con outlook negativo, gia? espresso a giugno 2016. In quell’occasione fu il Partito socialista a divulgare il report che declassava il Titano, fino ad allora in BBB+ con outlook stabile, accusando l’allora maggioranza di aver volutamente nascosto la notizia.
Come riportato dall’agenzia Reuters, i dati del Titano sono “significativamente al di sopra del gruppo di pari rating” quali Sud Africa, Bahrain e Colombia. Ad esempio il debito pubblico e? al 23% del Pil contro una media del 41% dei “colleghi” con la tripla B.
Questo pero? fa il paio con diversi aspetti negativi. Per prima cosa “la resistenza agli shock e? notevolmente ridotta dalle piccole dimensioni della popolazione, dalla limitata diversificazione economica e dalla forte dipendenza dall’Italia”. Inoltre c’e? “un settore bancario debole” che “rappresenta una grande passivita? potenziale, e ci sono lacune nei dati, in particolare sulla bilancia dei pagamenti”. Infatti a dicembre 2016 non erano ancora disponibili i dati di contabilita? nazionale per il 2015.
Un richiamo, quello sui dati, sottolineato anche nell’ultima relazione della Commissione di controllo della finanza pubblica. Cosi? Fitch si e? dovuta basare su “altri indicatori” secondo i quali “la contrazione economica iniziata nel 2009 che ha ridotto il PIL di San Marino di un terzo, si e? conclusa nel 2015”. Uno di questi indicatori e? la disoccupazione che dopo il picco del 9,9% della fine del 2015 e? scesa all’,8,1% nel settembre 2016. Cosi? come sono aumentate le aziende. L’agenzia sottolinea inoltre come “passaggi precedenti per migliorare la trasparenza finanziaria hanno spianato la strada per una maggiore integrazione economica con l’Italia e la ripresa degli investimenti”. Per questo e? previsto un aumento del PIL dell’1,1% nel 2016 e dell’1,3% nel 2017 “verso un tasso tendenziale di circa l’1,5%”. Un dato che per gli esperti di Londra dovrebbe protrarsi per i prossimi 10 anni.
Anche Fitch sottolinea quindi come “un settore bancario debole rappresenta una grande passivita? potenziale per San Marino”. Il problema principale rimane quello dei crediti non performanti o Npl che a giugno 2016 si attestavano al 44,2% del totale dei crediti, contro il 46,8% della fine del 2015.
Un calo, scrivono gli esperti, figlio della vendita di 164 milioni di euro di crediti da parte della Cassa di Risparmio “senza la quale il dato sugli Npl sarebbe rimasto stabile”. Alla fine di marzo la coverage ratio delle sofferenze era del 25,5% “con un livello di Npl senza copertura pari a oltre il 90% del PIL di San Marino”. L’agenzia spiega come in tal senso entro la meta? del 2017 sara? completato l’asset quality reviews che “contribuira? a fornire una piattaforma per una risposta politica piu? globale”.
In generale, continua il report, “il settore bancario di San Marino e? ancora in perdita, e affronta allo stesso tempo la sfida di bassi tassi di interesse e l’adattamento del proprio modello di business per migliorare la competitivita? nel nuovo contesto normativo”.
Osservata speciale rimane Cassa di Risparmio, la cui posizione patrimoniale viene descritta come “particolarmente debole” anche dopo l’iniezione di capitali pubblici del 2016 pari al 2,8% del PIL. “Senza una ristrutturazione piu? ampia delle operazioni della banca – si legge nel report – Fitch anticipa che sara? necessaria una ricapitalizzazione supplementare”.
Per l’agenzia “la riforma del settore finanziario e? incompleta e il suo progresso confuso. Il calendario per rendere operativo completamente un nuovo registro di credito e? stato posticipato al 2017, mentre progressi costanti sono stati fatti con l’adozione della nuova regolamentazione bancaria europea”.
Quindi il monito: “La dimensione del settore bancario di San Marino (in cui le attivita? sono vicine al 390% del PIL), la mancanza di un ‘prestatore di ultima istanza’, e l’assenza di un riscontro per un prestito sovrano dall’esterno, aumentano i rischi in caso di ulteriore instabilita? finanziaria”.
Non manca un passaggio sulle elezioni politiche. Al momento di redigere il report si era svolto il primo turno ma non il secondo. Ad ogni modo Fitch scrive di non aspettarsi “un brusco cambiamento di direzione politica”.
In conclusione la societa? di rating prevede che entro il 2021 il Titano dovra? investire il 9% del PIL in “ricapitalizzazioni bancarie”, che il debito pubblico aumentera? entro il 2025 fino al 32% del PIL e che fino ad allora si avra? una crescita media del PIL dell’1,4%. La Tribuna