
“L’amore ci accomuna tutti: se lo abbiamo ancora o se lo abbiamo perso, ci rende tutti uguali”: parola di Flavio Montrucchio, ormai ‘esperto’ negli affari di cuore, che da martedì 3 gennaio torna su Real Time (canale 31 del digitale terrestre) con le nuove puntate del dating show “Primo appuntamento”, in onda alle 21.20 in prima tv assoluta (e on demand su discovery+). Realizzato da Stand by me per Warner Bros Discovery, il programma non cambia il suo obiettivo, quello di far scattare la scintilla tra due single in cerca dell’anima gemella (o anche solo di una piacevole compagnia), ma in questa settima stagione (la quinta condotta da Montrucchio) presenta qualche novità: c’è un nuovo ristorante che ospiterà gli appuntamenti al buio (la location è la Tenuta Sant’Antonio, una villa del ‘700 vicino Tivoli), si rinnova lo staff (arriva la nuova maître Barbara, ma resta lo storico barman Mauro), e lo stesso conduttore toglierà l’ormai iconica giacca rossa da ‘cupido’ in favore di un look più sofisticato. “Sembra sempre che in tv duri tutto poco, in questo caso invece si va avanti e il fatto che il programma si consolidi è un attestato di riuscita del nostro lavoro: per me è tranquillizzante anche dal punto di vista emotivo, per altre 30 puntate il pubblico vedrà ancora il mio faccione”, scherza Montrucchio intervistato dall’ANSA. “La verità è che Primo appuntamento funziona per i suoi contenuti: qui si cerca l’anima gemella, i single sono carichi di aspettative e raccontano le loro storie. E poi, oggi che siamo tutti sempre dietro a uno schermo, nello show cogliamo davvero l’emozione che nasce tra due persone al primo sguardo: già dal tipo di imbarazzo che i single provano si può intuire come andrà a finire la storia. Nel programma tutto viene trattato in modo molto realistico, quello che si vede è ciò che accade: questo avviene perché su una rete non generalista come Real Time si può rischiare di più”. Di certo la verità dei sentimenti è ciò che in questi anni ha conquistato il pubblico: “Primo appuntamento” è un vero e proprio ‘fenomeno’ in termini di risultati per Real Time. Il 2022 poi è stato un anno importante, perché per la prima volta lo show è andato in onda tutto l’anno da gennaio sino a dicembre, con ascolti sempre buoni (con uno share che più volte ha superato il 2% e con picchi di 600 mila spettatori). Ma tra gli elementi che hanno determinato il successo del format c’è anche l’attenzione all’inclusività, oltre al racconto ‘universale’, senza limiti né etichette, di storie in cui ci si può immedesimare: “Dell’inclusività abbiamo fatto un mantra ma non la nostra bandiera”, prosegue Montrucchio. “Siamo stati inclusivi ante litteram, in tanti sbandierano l’inclusività, da noi è sostanziale, è un caposaldo, non solo per quanto riguarda l’orientamento sessuale, ma per l’età, lo stato di salute, la religione, qui è venuto chiunque senza doverlo però sottolineare”. Come scegliete i single? “I partecipanti vengono da tutta Italia, l’anno scorso abbiamo fatto tappe in giro per il Paese per selezionarli, io stesso me ne sono occupato: quello che ci interessa è che nella loro storia il pubblico si possa rispecchiare. Gli abbinamenti tra single cerchiamo di farli al meglio, trovando le varie affinità, ma è tutto sulla carta, poi bisogna vedere come va a finire”. In tanti anni di programma qualcuno è riuscito a trovare davvero l’amore? “Tre coppie si sono sposate, qualcuno ha invece avuto una storia lunga, il 30% si piaciucchia, magari per costruire solo una amicizia, ma per il 60% l’incontro non è andato a buon fine”. Per il futuro cosa la aspetta? “Per ora sono contento della solidità di questo programma, altri programmi in tv non so se li farò: mi piacerebbe saperlo, intanto spero comunque di esserci”, dice. Tornare a fare l’attore magari? “L’ho fatto per tanti anni, ora è un po’ che non recito, magari sarebbe bello tornare a teatro. Il rapporto con le persone dal vivo mi manca e mi manca il palco, quella è un’emozione non riproducibile dal punto di vista artistico, ci sono sensazioni fortemente ancorate ai luoghi e il teatro è uno di questi”. Quale augurio si sente di fare per il nuovo anno? “Speriamo che ci porti fortuna”, conclude. “Del resto il 23 nella tombola è un numero fortunato…”.
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