È stata una lunga e intensa notte quella vissuta dalla Global Sumud Flotilla, che si trova in navigazione verso la Striscia di Gaza e che, tra la tarda serata di ieri e le prime ore di oggi, ha attraversato momenti ad alta tensione. La spedizione, composta da diverse imbarcazioni, è stata avvicinata da navi non identificate, ha segnalato attività crescente di droni nell’area e ha ricevuto l’ultimo avvertimento ufficiale dalla fregata italiana Alpino, che non accompagnerà la missione oltre le 150 miglia nautiche dalle coste.
Durante la notte, i partecipanti hanno segnalato più volte movimenti sospetti attorno alla flottiglia. Diverse barche non identificate, alcune con le luci spente, si sono avvicinate per poi allontanarsi, spingendo l’equipaggio ad attivare i protocolli di sicurezza previsti in caso di abbordaggio. Secondo la portavoce italiana del movimento, Maria Elena Delia, l’episodio si è verificato mentre la spedizione si avvicinava alla soglia delle 120 miglia nautiche da Gaza, un tratto di mare già noto per precedenti intercettazioni e attacchi.
L’eurodeputata di Avs Benedetta Scuderi, presente a bordo, ha pubblicato un video dichiarando che l’esercito israeliano stava per arrivare e che la flottiglia si stava preparando a fronteggiare l’imminente contatto. Indossando il giubbotto di salvataggio, ha avvertito che le comunicazioni con l’esterno potevano essere interrotte da un momento all’altro.
Anche il deputato del Pd Arturo Scotto ha raccontato lo stato di allerta della missione, spiegando che le barche si trovano a circa 130 miglia dalla costa e che, fino a questa mattina, non erano ancora stati ricevuti ordini diretti di arresto da parte di Israele. Tuttavia, ha sottolineato come tutti a bordo fossero consapevoli che l’abbordaggio potesse verificarsi in qualsiasi momento nel corso della giornata.
Dai canali social ufficiali della spedizione sono emersi ulteriori dettagli: l’ingresso nell’area ad alto rischio è stato segnalato già nelle prime ore della notte, definendo la situazione sempre più delicata a causa del sorvolo intenso di droni e della possibilità di diversi scenari nelle ore successive. I partecipanti hanno riferito anche di telecamere a circuito chiuso fuori uso su alcune imbarcazioni, un ulteriore segnale di possibili intercettazioni imminenti.
In parallelo, la fregata italiana Alpino ha diramato il suo ultimo messaggio di avviso, ribadendo che non si sarebbe spinta oltre il limite simbolico delle 150 miglia da Gaza. La Marina aveva già fatto sapere di essere disponibile a recuperare eventuali membri della spedizione che avessero deciso di interrompere il viaggio, ma nessuna barca della Flotilla ha scelto di desistere.
Così, mentre la Global Sumud Flotilla ha continuato a muoversi verso Gaza nonostante sorveglianza aerea, avvicinamenti sospetti e segnali sempre più pressanti, la sua notte in mare si è trasformata in un racconto di resistenza e rischio, con l’ombra costante di un possibile intervento da parte della marina israeliana.
La giornata di oggi si preannuncia decisiva, con le imbarcazioni ormai prossime all’area in cui, in passato, altre missioni simili furono bloccate e attaccate. La tensione rimane altissima, mentre i partecipanti dichiarano di voler proseguire nonostante tutto, determinati a portare avanti la loro missione simbolica verso le coste di Gaza.