
«I parametri indagati – spiegano da Goletta Verde – sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Abbiamo considerato come «inquinati» i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e «fortemente inquinati» quelli che superano di più del doppio tali valori». Sul torrente Marano l’analisi è impietosa. «I tecnici di Legambiente hanno effettuato un prelievo giudicato «fortemente inquinato». Di certo non è una novità, visto che ormai da cinque anni i valori di inquinanti riscontrati in quel punto sono risultati fuorilegge. Situazione di criticità reiterata anche alla spiaggia in corrispondenza della foce del fosso Pedrera Grande a Rimini, su cui serve un lavoro puntuale per accertarne le cause». Le analisi eseguite dai tecnici di Legambiente sono state fatte su campioni prelevati tra il 30 e il 31 luglio, in un periodo di tempo bello, sottolineano da Legambiente. «Erano condizioni favorevoli dato che la presenza di scarichi inquinanti che giungono fino al mare, in Emilia-Romagna si riscontrano essenzialmente dopo eventi di forte pioggia». Ciò nonostante i valori sono risultati al di sopra di quanto previsto dalla legge. «Si tratta di punti critici – dice Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente regionale – denunciati da anni che necessitano con urgenza di controlli seri e approfonditi per trovare e rimuovere le cause di inquinamento». Il Resto del Carlino