Durante l’estate scorsa, le città di Fano e Pesaro hanno registrato oltre 200 casi autoctoni di febbre Dengue, contribuendo a un totale di circa 700 infezioni in tutta Italia. Questo focolaio, il più esteso mai documentato in Europa, ha sollevato preoccupazioni di salute pubblica, portando le autorità locali a implementare misure preventive efficaci.
Gli esperti si sono riuniti ad Ancona per il convegno “One Health e Arbovirosi: Prevenzione e Controllo in Emergenza Della Dengue”, dove hanno discusso le lezioni apprese dall’epidemia estiva. Il professor Vincenzo Caputo, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche, ha sottolineato l’importanza di combattere la zanzara tigre, vettore del virus, attraverso un coinvolgimento attivo della popolazione. La collaborazione tra istituzioni locali, aziende sanitarie e cittadini si è rivelata fondamentale per affrontare la situazione.
L’incontro, patrocinato da One Healthon, ha visto la partecipazione di esperti di diverse discipline, con l’intento di promuovere un approccio integrato alla salute, che consideri le interconnessioni tra ambiente, animali e esseri umani. La professor Rossana Berardi, coordinatrice del progetto, ha evidenziato come il focolaio abbia messo in luce la vulnerabilità delle fasce più fragili della popolazione, come i pazienti oncologici.
L’evento ha rappresentato un’opportunità per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e della corretta informazione, con l’obiettivo di costruire una cultura della salute capace di limitare la diffusione di malattie come la Dengue.