Follia Ilva … di Sergio Pizzolante

Bisogna leggere questo articolo di Annarita Digiorgio su Il Riformista.
La sentenza Ilva è la prova provata dell’impazzimento della( ex) democrazia italiana.
Questa sentenza arriva dopo un decennio nel quale la magistratura di Taranto ha fatto di tutto per dimostrare la sua supremazia potestarile su tutto e tutti. Ha chiuso la fabbrica più volte. Il Governo con decreto la riapriva e la Procura la richiudeva.
Partendo dal presupposto, non provato, da nessuno scientificamente, che i tumori fossero figli della fabbrica. Oltre che della malvagità di chi la gestiva.
È il caso più eclatante di esibizione del potere assoluto della magistratura. Alcuni anni fa mezzo Governo si presento’ a Taranto per avviare un dialogo con la città e con la Procura. Il procuratore capo fece sapere che era in ferie e che non aveva tempo.
Tutti gli argomenti del Governo, della Regione, delle istituzioni e degli organi competenti in materia sanitaria e ambientale non contano.
Per i magistrati contano i cartelli della protesta, non le analisi scientifiche che dimostrano l’impatto positivo sull’ambiente delle opere di risanamento avviate.
I Riva meritano gli stessi anni di galera di Giovanni Brusca che ha confessato 150 omicidi, ha ucciso Falcone, ha sciolto nell’acido un bambino.
I Riva, come lo Stato prima immagino, non producevano acciaio ma morti.
Erano, i Riva e lo Stato prima, assassini seriali, associazioni a delinquere finalizzate alla dolosità della morte.
Saragat, Presidente della Repubblica, agli inizi degli anni 60 inaugurò la fabbrica. L’ha scampata bella. Con questa Magistratura avrebbe rischiato l’arresto perché colto in flagrante.
Così Paolo VI qualche anno dopo. Anche lui in visita alla fabbrica.
Così Sandro Pertini nel 1980.
E Prodi presidente dell’Iri.
Una follia.
Sergio Pizzolante