Follia in Salento. Boy-Scout 24enne uccide la madre con un’accetta, poi tenta la fuga a piedi. Catturato pochi minuti dopo.

Una tranquilla giornata di metà giugno si è trasformata in tragedia a Racale, piccolo centro del basso Salento, in Puglia, dove un figlio ha tolto la vita alla madre a colpi di accetta. L’omicidio è avvenuto nel primo pomeriggio di martedì 17 giugno in un’abitazione di via Toscana. La vittima è Teresa Sommario, 54 anni. Il figlio, Filippo Manni, 21 anni, è stato fermato poco dopo lungo la via del mare, alla periferia del paese.

L’allarme del fratello e l’arrivo dei soccorsi

A lanciare l’allarme è stato l’altro figlio della donna, che si trovava in casa al momento dell’aggressione. È stato lui a scoprire il corpo della madre in una pozza di sangue e a contattare immediatamente il 118 e i carabinieri. Purtroppo, al loro arrivo, i soccorritori non hanno potuto far altro che constatare il decesso: le ferite riportate erano troppo gravi.

Le indagini e la cattura

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Casarano, il Nucleo investigativo di Lecce e i reparti della Scientifica, affiancati dalla polizia locale che ha regolato la viabilità durante i rilievi. L’autore dell’omicidio, fuggito a piedi subito dopo il delitto, è stato rintracciato in pochi minuti mentre si aggirava lungo una strada alla periferia del paese. È stato condotto in caserma, dove è sotto interrogatorio da parte degli inquirenti e della pm di turno, Simona Rizzo.

Chi è Filippo Manni

Filippo Manni, scout e studente universitario di Economia a Roma, era rientrato a Racale solo pochi giorni prima per partecipare alla festa patronale di San Sebastiano. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’arma del delitto sarebbe una piccola accetta, comunemente usata nei contesti scoutistici.

Il ragazzo viveva con la madre, da tempo separata dal marito Daniele Manni, attuale assessore comunale ai Lavori pubblici. In paese, Filippo era considerato un giovane riservato, senza particolari problemi noti. Le prime ipotesi parlano di tensioni familiari pregresse, ma il movente resta da chiarire.

Un paese sotto shock

A Racale si respira incredulità e dolore. Il sindaco Antonio Salsetti, visibilmente provato, ha commentato: “È una tragedia che non ha spiegazioni. Conoscevo bene la famiglia. Non c’erano segnali, nulla che facesse presagire un gesto simile. Oggi siamo tutti sconcertati. Filippo è sempre sembrato un ragazzo come tanti, studioso e tranquillo”.

Un episodio che lascia attonita l’intera comunità, colpita nel profondo da un fatto tanto assurdo quanto inspiegabile, esploso improvvisamente nel silenzio di un pomeriggio d’estate.