Fondi neri per la campagna elettorale, rinviato a giudizio Sarkozy

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato rinviato a giudizio per finanziamento illegale della sua campagna elettorale per le presidenziali 2012. I giudici hanno ordinato il rinvio a giudizio di Sarkozy e di 13 coimputati nell’inchiesta “Bygmalion”, dal nome della società alla quale venivano intestate false fatture. L’ex presidente avrebbe superato il tetto consentito di spese elettorali, fissato in 22,5 milioni di euro.

Bygmalion ha ammesso la frode – L’ex capo di Stato francese, dunque, sarà processato per aver, secondo le accuse della Procura, superato il tetto da 22,5 milioni tramite la società di pubbliche relazioni Bygmalion che avrebbe emesso fatture false per 18,5 milioni di euro a carico del partito di Sarkozy (l’attuale Les Republicains che all’epoca dei fatti si chiamava inceve UMP). I dirigenti di Bygmalion hanno ammesso la frode e la contabilità falsa: il processo cercherà di stabilire se anche Sarkozy ne fosse effettivamente a conoscenza oppure no.

La difesa di Sarkozy – Sarzoky è stato interrogato sulla vicenda nel settembre 2015 e allora disse alla polizia di non sapere nulla della contabilità e definì tutta la storia “una farsa”, addossando ogni responsabilità a Bygmalion e al partito. Sarkozy perse le elezioni del 2012 a beneficio di Hollande e da quel momento si è ritirato dalla vita politica in seguito alla sconfitta, salvo poi ritornare in campo candidandosi alle primarie per guidare il suo partito. Sconfitto anche in questo caso, lo scorso novembre Sarkozy è stato eliminato al primo round delle primarie della destra essendo finito terzo dietro Francois Fillon e Alain Juppe.

Il precedente di Chirac – Nella storia della quinta Repubblica francese, iniziata nel 1958, è successo una sola volta che un presidente venisse processato: Jacques Chirac, condannato nel 2011 a due anni di carcere per una vicenda di impieghi fittizi. Tgcom24