Forlì, arrestato 37enne per spaccio e favoreggiamento della prostituzione: indagine partita da un accoltellamento per droga

Nuovo colpo allo spaccio in città. Nei giorni scorsi i carabinieri del Comando Provinciale di Forlì-Cesena, congiuntamente a quelli della Stazione di San Martino in Strada, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Forlì, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per un uomo di 37 anni, già detenuto, e l’obbligo di dimora per un secondo indagato di 53 anni.

Secondo gli investigatori, i due sarebbero responsabili di reiterata attività di spaccio di cocaina e di favoreggiamento della prostituzione. Per il 37enne l’impianto accusatorio si aggrava ulteriormente: l’abitazione in suo uso nel centro di Forlì sarebbe stata messa a disposizione come luogo di abituale ritrovo per l’assunzione di stupefacenti.

Il 53enne, invece, è accusato di aver agevolato ripetute evasioni dagli arresti domiciliari del complice.

Le indagini dopo l’accoltellamento del 5 giugno

L’inchiesta trae origine dal 5 giugno scorso, quando in una via periferica di Forlì un giovane rimase gravemente ferito all’addome durante un’aggressione con coltello, scatenata da un debito di droga. La vittima, raggiunta da un fendente all’altezza dello stomaco, evitò colpi potenzialmente letali ed era stata soccorsa e trasferita d’urgenza all’ospedale Bufalini di Cesena in condizioni critiche.

A fine giugno, nella prima fase delle indagini, i carabinieri arrestarono due uomini, accusati di tentato omicidio, porto abusivo di armi, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, destinatari degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, e una donna accusata a sua volta di detenzione a fini di spaccio.

Una rete consolidata di spaccio in città

Gli sviluppi successivi dell’inchiesta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Forlì, hanno permesso di disegnare la fisionomia di una vera e propria rete criminale radicata nel territorio, che operava nel mercato della cocaina rifornendo numerosi clienti della zona, «giovani e meno giovani» come evidenziato dagli investigatori.

In questo contesto, i due uomini arrestati nell’ultima operazione risultano avere un ruolo di primo piano: oltre allo spaccio, dagli atti emergevano elementi relativi al favoreggiamento della prostituzione, con casi in cui donne ricorrevano a prestazioni sessuali come corrispettivo per l’acquisto di droga.

L’azione coordinata

Il nuovo arresto e le misure restrittive disposte dal GIP rappresentano un ulteriore passo avanti nella ricostruzione di tutti i tasselli della catena criminale, che collegava violenza, stupefacenti e sfruttamento sociale.

I carabinieri annunciano che le attività investigative proseguiranno, per circoscrivere ulteriormente «una rete di spaccio radicata e ben strutturata, che ha inciso sulla sicurezza pubblica locale e sulle fasce più vulnerabili della comunità».