Forlì. Lei spariva dal lavoro e lui la copriva. Truffa, indagati due camici bianchi dell’ Ausl

Passa dalla portineria alle 19.31, e poi non rientra più. Nel secondo caso la donna sbuca nel corridoio dell’uscita alle 20.10, imbocca la porta e svanisce. Il primo episodio è dell’aprile 2016; il secondo è di maggio, sempre dello scorso anno.

In realtà la donna, medico dipendente dell’Ausl, in servizio al carcere della Rocca di Forlì, da contratto avrebbe dovuto uscire dalla struttura circondariale forlivese alle 22.30.
Un caso classico da ‘furbetti del cartellino’ si consuma a Forlì e prende di mira due medici, una donna di 60 anni e un uomo di 63; entrambi sono indagati dalla procura di Forlì per truffa, per aver procurato un danno all’ente pubblico.

I due professionisti sono stati ‘avvisati’ ieri dagli inquirenti, che hanno consegnato ai diretti interessati l’avviso di conclusione delle indagini. Ora il difensore (nominato l’avvocato Enrica Spadafora), come previsto dal codice di procedura penale, avranno il tempo per proporre le relative controdeduzioni e le eventuali prove difensive del caso. La stessa difesa potrebbe chiedere ulteriori indagini, più dettagliate, per provare l’innocenza dei coinvolti.
Successivamente la pubblica accusa, sostenuta dal capo della procura di Forlì, Sergio Sottani, procederà o alla richiesta di archiviazione o – come quasi sempre accade in indagini di questo tipo – all’istanza di rinvio a giudizio.

La segnalazione agli inquirenti giunge attraverso un esposto per sospette assenze sul luogo di lavoro. Poche righe, ma dettagliatissime. In cui si raccontano gli spostamenti, quasi al microscopio, della coppia di medici, in servizio al carcere della Rocca, pur essendo a tutti gli effetti dipendenti dell’Ausl unica della Romagna. Insomma, si tratta di due camici bianchi dipendenti pubblici.

Scattano a quel punto le verifiche degli investigatori delegati da Sottani. I carabinieri e gli agenti di polizia presso la procura vanno quindi a monitorare sia le marcature elettroniche che segnano ingressi e uscite (effettuate con il badge) mettendole a confronto coi reali stacchi dall’impiego dei due medici indiziati. Passaggi che vengono certificati dal registro della portineria. E qui i dati non collimano: nel primo caso (17 aprile 2016) la donna esce di fatto dalla struttura della Rocca (come recitano i verbali dei piantoni) alle 19.30; i tabulati amministrativi registrano invece le 22.31.

Nel secondo caso contestato di truffa (22 maggio 2016) la donna abbandona il posto di lavoro – come da brogliaccio delle uscite – alle 20.10; i tabulati registrano le 22.30. In quest’ultimo caso – sostiene l’accusa – la timbratura del cartellino marcatempo della donna l’avrebbe effettuata il medico: l’uomo – con l’incarico di dirigente medico – è infatti coinvolto solo per questo episodio, per avere cioè coperto la collega.

Riscontri che fanno ora parte dell’intero fascicolo d’inchiesta giunto al giro di boa della conclusione delle indagini. Il Resto del Carlino