Formigoni dopo la condanna: “Solo qualche invito in barca, non mi dimetto”

Senatore Formigoni, se l’aspettava?
“Mi aspettavo un’altra sentenza perché il mio comportamento è sempre stato regolare. Sono stati assolti i funzionari della Regione ed è stata riconosciuta la correttezza delle delibere. Caduta l’associazione a delinquere è caduto anche lo scheletro di tutto l’impianto accusatorio”.

L’hanno condannata per corruzione.
“È un’accusa grave e per questo sono molto amareggiato, ma anche curioso di leggere le motivazioni. Per sapere come giustificheranno questa sentenza che ritengo ingiusta perché illogica”.

I suoi legali sostengono che non si trattava di tangenti, ma di cortesie per pagare le sue vacanze. Otto milioni di euro, non le sembrano un po’ troppi?
“Non corrispondono alla verità. Non c’è stato alcun finanziamento alla mia campagna elettorale e per il meeting di Rimini, dove ero tra amici e non avevo certo bisogno di farmi promozione. Ho solo accettato qualche invito in barca da un amico. Tra amici ci si scambiano delle cortesie e molte volte sono venuti a cena anche a casa mia. Io non ho mai fatto i conti di quanto spendevo per quelle cene. Una cosa sola mi rimprovero”.

Quale?
“Che nei primi anni della crisi del 2008 non avrei dovuto andare a fare quella vacanza ai Caraibi. Ho accettato l’invito di un amico, ma è stato inopportuno”.

Se non ci fosse stata la crisi, sarebbe stata opportuna?
“Certo, tutti sanno che lavoravo dalla mattina alla sera. Quella vacanza non l’avevo mica organizzata io”.

Lei aveva parlato di conguaglio.
“Tra amici si fa così, uno dice ho messo cento euro per la benzina, un altro offre la cena”.

Si aspettava più solidarietà? Il suo successore Roberto Maroni ha solo preso atto della sentenza.
“Ho ricevuto moltissimi messaggi. Maroni? Lo sappiamo che da quattro anni ha il problema di differenziarsi. Ha ricevuto una Regione eccellente che oggi non è più così eccellente. Lo stile è come il coraggio di don Abbondio. Se uno non ce l’ha non se lo può dare”.

Ora come vivrà dopo i sequestri?
“Con poco, visto che da gennaio per un’altra vicenda mi hanno confiscato anche metà del mio stipendio da senatore. Olte ai cinque appartamenti a Lecco ereditati dai miei genitori nei quali vivono mia sorella e mio fratello. Vivrò con poco. Del resto, ho sempre fatto una vita morigerata”.

Si dimetterà come le chiedono alcuni?
“Solo qualche Cinque stelle che dovrebbe invece guardare in casa sua. Sono stato nominato presidente di commissione al Senato quando il processo era già iniziato e nessuno ha obiettato”.

Anche la Fiera è sotto inchiesta. Sta crollando il modello formigoniano?
“Ho fatto molte cose a differenza di chi c’è stato prima e dopo me. Aver costruito la Fiera di Rho-Pero mi porta ancora oggi il ringraziamento di tanti, ma le ho anche conferito piena autonomia decisionale”. La Repubblica