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(ANSA) – ROMA, 24 NOV – Anche la Formula E come già da tempo
succede in Formula 1 correrà di notte. Il primo Gran Premio
notturno dei bolidi elettrici si correrà a febbraio in Arabia
Saudita a Diriyah, dove le ‘monoposto con la scossa’
sfrecceranno per il terzo anno consecutivo nella storica zona
desertica dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO. Pronto per
una spettacolare doppia gara notturna, il primo sport ad avere
emissioni zero fin dall’inizio della sua storia utilizzerà
ancora una volta la sua piattaforma per dimostrare che anche le
corse più intense e imprevedibili possono svolgersi senza costi
per l’ambiente.
L’innovativa illuminazione della pista di Diriyah con la più
recente tecnologia LED a basso consumo ridurrà il consumo
energetico fino al 50% rispetto a quello delle tecnologie
non-LED. L’energia necessaria per l’illuminazione sarà
completamente rinnovabile e sarà fornita da un olio vegetale
idrogenato certificato ad alte prestazioni e a basse emissioni
di carbonio, realizzato con materiali sostenibili.
Il Diriyah E-Prix si svolgerà il 26 e 27 febbraio alle 18 ora
italiana (20 ora locale). L’evento seguirà il debutto del
Campionato del Mondo di Formula E ABB FIA 2020/21 a Santiago del
Cile, in occasione del quale si terranno, il 16 e il 17 gennaio,
due corse alle 19 ora italiana (15 ora locale). E’ prevista per
il 10 aprile 2021, invece, la tappa di Roma, la terza in città
dopo la competizione mancata dell’anno scorso, che sarà corsa su
un tracciato con una configurazione inedita.
“Siamo molto orgogliosi di collaborare con l’Arabia Saudita per
l’organizzazione della prima gara notturna di Formula E – ha
detto Alberto Longo, Formula e – co-fondatore e chief
championship officer- Sono fiducioso che la gara sarà
spettacolare e che sarà contraddistinta da uno stile competitivo
mai visto prima. Come per tutto ciò che facciamo, il nostro
primo pensiero è stato come dare vita alla nostra visione in
modo sostenibile. Prima di innovare le nostre corse, ci
assicuriamo sempre di poter mantenere gli standard di pratica
sostenibile a cui rispondiamo” (ANSA).
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