FAME di Ferrari. Più di 50mila persone al Mugello, ‘un impianto che merita un Gp di F1’, per dirla con il sindaco di Firenze Nardella. Entusiasmo alle stelle, manco fosse uno stadio da partitissima, per le finali dei campionati riservati ai clienti del Cavallino. Tutti dispiaciuti per l’amaro epilogo del sogno di Valentino Rossi, «ma lui è stato grande fino in fondo e meritava il titolo», ha detto Vettel. Vale a parte, al Mugello Seb e Raikkonen si sono goduti il bagno di folla, una folla che i due piloti hanno divertito con le loro esibizioni da Gran Premio, assieme ai collaudatori Genè e Gutierrez. Ma ad impadronirsi della scena è stato il presidente: Sergio Marchionne forse non aveva mai visto e vissuto da vicino una tale manifestazione di entusiasmo.
CONTRO TODT. Il numero 1 delle Rosse ha approfittato dell’occasione per andare all’attacco di Jean Todt, oggi presidente della federazione internazionale e in passato braccio destro di Montezemolo nella gloriosa Ferrari dell’epoca d’oro. «E’ sorprendente che una persona esperta del ramo come Todt – ha detto Marchionne – ancora non si sia resa conto di quanto alti siano i costi che come costruttori siamo a sopportare per sviluppare i motori utilizzati nei Gran Premi. Il solo pensiero che la Fia o la società commerciale di Ecclestone possano immaginare di obbligarci ad aiutare economicamente le altre squadre (leggi Red Bull, ndr) è osceno ed è osceno anche addossarci l’onere morale di cedere la nostra power unit a basso costo».
LA CRESCITA. Tradotto: linea durissima contro le manovre di Todt e rivendicazione della autonomia Ferrari sul fronte delle scelte di stampo ‘politico’. Quanto al bilancio della stagione, il presidente non ha nascosto la soddisfazione: «Abbiamo fatto enormi progressi, non è stato possibile vincere il mondiale ma sono felice del lavoro fatto da tutta la gente di Maranello, sono fiero di loro. Da mesi ci stiamo preparando per il 2016, sono convinto che per i nostri tifosi sarà una grandissima stagione».
Più ancorata al presente la valutazione di Maurizio Arrivabene, il capo del reparto corse: «Ci sono ancora due gare da disputare, in Brasile e nel deserto di Abu Dhabi. Stiamo facendo di tutto per regalare altre emozioni ai nostri fans e sia Vettel che Raikkonen sono d’accordo con me. Il campionato ancora non è finito…».
Resto del Carlino