Il taglio alla spesa pubblica, dopo avere ridotto gli uomini in pattuglia sul territorio, sta per celebrare un anno “a corto di proiettili”.
Dopo l’utilizzo di un solo gendarme a bordo delle tre auto che pattugliano il Paese la spending review riserva altre sorprese alla sicurezza del Titano. Per le Forze dell’ordine sammarinesi infatti, si sta avvicinando una strana ricorrenza: a giugno sarà trascorso un anno solare dalle ultime esercitazioni di tiro. Gendarmeria, Guardie di rocca e Guardie ecologiche non si esercitano ufficialmente con le proprie armi d’ordinanza da oltre undici mesi.
Il buon senso vorrebbe che venga mantenuto l’addestramento ricevuto partecipando attivamente alle esercitazioni di tiro. Ma se queste sono state sospese non è possibile.
La Gendarmeria è stata istituita nel 1842 e si occupa dei compiti più complessi: pubblica sicurezza, polizia giudiziaria, polizia investigativa e polizia antidroga. In particolare, spetta ai gendarmi occuparsi di repressione dei reati, sicurezza dei cittadini, rispetto delle leggi, soccorso nei casi di calamità. E ha in dotazione armi d’ordinanza.
La Guardia di rocca un tempo si chiamava Guardia del forte e costituiva l’artiglieria. Oggi vigila sulle vie d’accesso ai confini e presidia le sedi istituzionali più importanti, come Palazzo Pubblico e Palazzo Begni, dove offre servizio di sentinella e cambio di guardia. In più, ha compiti di controllo e polizia doganale che assolve anche sorvegliando la circolazione stradale e viabilità, accertando le violazioni amministrative e scortando valori. Anche loro hanno in dotazione armi d’ordinanza.
Le Guardie ecologiche tra le varie competenze hanno anche quella di avere a che fare con i cacciatori, che se pur educati e coscienziosi sono comunque armati. E le Guardie ecologiche a loro volta hanno in dotazione una pistola.
Chi maneggia un arma la dovrebbe sapere utilizzare a occhi chiusi e dovrebbe allenarsi con regolarità.
Nelle vicine Marche, le polizie devono superare ogni anno almeno un corso di lezioni regolamentari di tiro a segno, coordinato dal Corpo di polizia locale, presso un poligono abilitato per l’addestramento al tiro con armi comuni da sparo. Non solo, per ogni appartenente al Corpo viene predisposto un apposito libretto di tiro.
A San Marino invece pare essere tutto congelato e, nonostante la piccola Repubblica sia un posto sereno, sarebbe bene che chi maneggia un arma per la pubblica sicurezza venga addestrato come si deve (e su questo non ci sono dubbi) ma che il suo allenamento sia sistematico e scevro da economie che potrebbero recare danni notevoli alla popolazione.
Marco Bollini, La Tribuna