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L’unico risarcimento alla vittima è arrivato dai carabinieri della compagnia di Fano e Fossombrone che hanno arrestato (ai domiciliari) il ricattatore, un dipendente dell’imprenditore, Armando Diana, 50 anni di Villa Literno, provincia di Caserta, per simulazione di reato, estorsione aggravata e appropriazione indebita, e denunciato i suoi due complici, il figlio Adriano, 20 anni (accusato di estorsione e con obbligo di firma in caserma) e un terzo uomo, del casertano, per ricettazione. Il “cavallo” in questione ha quattro ruote e un motore. Era il furgone Iveco Daily di proprietà del costruttore forsempronese. L’imprenditore aveva prestato il furgone a Diana per permettergli di tornare a Villa Literno da Roma dove aveva lavorato. Il dipendente però telefona al titolare dicendogli che gli hanno rubato il mezzo. Dopo un mese l’imprenditore riceve chiamate meno piacevoli. Le prime allusive: “Noi sappiamo dov’è il tuo furgone, possiamo aiutarti a ritrovarlo” gli dice una voce con accento partenopeo. Poi minacciose: “Se rivuoi il mezzo devi pagare e vedi di non denunciare”. La voce gli chiede in cambio 4mila euro, circa un 10 per cento del valore del furgone che si aggira sui 33mila euro. Dopo una trattativa, il prezzo scende a 3mila. L’imprenditore spaventato corre a denunciare il fatto ai carabinieri. Partono le indagini e le intercettazioni. Intercettazioni non facili dato che l’estorsore chiama da cabine telefoniche. Ma anche perché l’imprenditore smette di collaborare. Decide di fare di testa propria. E di pagare il riscatto. Parte per Caserta col figlio. E i carabinieri, che sono al corrente di ogni sua mossa nonostante lui abbia tenuto nascoste ai militari le sue intenzioni, organizzano un appostamento con i colleghi del posto. Una volta a Caserta, il forsempronese affida i soldi a Diana che viene scelto come tramite e ritorna a casa. Ma i carabinieri scoprono che Diana non consegna il riscatto a nessuno, ma se li intasca perché è lui la mente di tutto il piano. Il furgone intanto è sparito. Su richiesta del pm di Urbino Irene Lilliu, il gip Egidio De Leone emette un provvedimento di cattura. E i malviventi finiscono nelle mani delle giustizia. Il fascicolo è ora sul tavolo della Procura di Napoli Nord. Il Messaggero