Fotografia: ‘Attraversare l’immagine’ con Biennale Donna

(ANSA) – FERRARA, 03 SET – ‘Attraversare l’immagine. Donne e
fotografia tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta’ è il tema
della mostra per la 18/a Biennale Donna, allestita nella
Palazzina Msrfisa d’Este di Ferrara dal 20 settembre al 22
novembre. L’esposizione, a cura di Angela Madesani, presenterà
le opere di 13 fotografe italiane e internazionali: Paola
Agosti, Diane Arbus, Letizia Battaglia, Giovanna Borgese,
Lisetta Carmi, Carla Cerati, Françoise Demulder, Mari Mahr, Lori
Sammartino, Chiara Samugheo, Leena Saraste, Francesca Woodman e
Petra Wunderlich. Il progetto si inserisce nella riflessione che
dal 1984 l’Udi-Unione Donne in Italia, dedica alla creatività
femminile in tutte le sue forme e linguaggi.
    Dopo le mostre che hanno presentato alcune delle artiste più
rilevanti della scena internazionale, ultima delle quali Ketty
La Rocca (2018), ‘Attraversare l’immagine’ indagherà il mondo
della fotografia al femminile, mettendone in luce i filoni di
ricerca più originali, concentrandosi sulle fotografe attive in
un periodo di impegno politico e sociale portante nella storia
del cosiddetto secolo breve, caratterizzato da grandi mutamenti
di cui le donne sono state protagoniste.
    La mostra si apre con ricerche a sfondo antropologico della
fine degli anni Cinquanta per arrivare agli anni Sessanta, che
hanno segnato l’avvio di significative lotte in nome di un
cambiamento radicale della cultura e della società, per il
raggiungimento di libertà individuali e di conquiste
democratiche. Raggiungimenti che gli anni Settanta avrebbero
estremizzato, animando, sullo sfondo di drammatici conflitti, il
rapporto tra politica e cultura. Gli anni Ottanta hanno poi
costituito in qualche modo il momento del riflusso: le grandi
battaglie condotte per i diritti civili, per l’emancipazione
delle classi sociali, delle donne, degli emarginati, sono
defluite verso modi diversi di avvertire l’esistenza,
soppiantando le pratiche collettive, delle quali l’arte e la
fotografia si erano rese interpreti, a favore di un sentire più
individuale. Le fotografe hanno saputo registrare questi
cambiamenti, concentrando il proprio sguardo su temi scottanti
connessi al sociale, al patrimonio antropologico, alla sfera
psicologica. (ANSA).
   


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