Fra cronaca e sport. Rimini Calcio, alta tensione: la partita con l’Ascoli è salva, ma il futuro è un’incognita. “Mistero” su un bonifico

Una boccata d’ossigeno per il presente, ma nubi sempre più dense si addensano sul futuro del Rimini Calcio. La partita di domani contro l’Ascoli si giocherà regolarmente grazie a un intervento economico d’urgenza, ma la complessa operazione per il cambio di proprietà è avvolta nell’incertezza. Un incontro avvenuto ieri a Rimini ha svelato le prime crepe nel nuovo gruppo acquirente, con un socio chiave che sembra sfilarsi e un debito cruciale ancora insoluto.

Il nodo principale resta il dissequestro delle quote societarie, vincolato al saldo di un credito di oltre 217 mila euro vantato dall’ex presidente Alfredo Rota. Nicola Di Matteo, a capo della nuova cordata, avrebbe effettuato un bonifico di circa 117 mila euro lo scorso venerdì 7 novembre. Tuttavia, all’appello mancano ancora centomila euro, somma che avrebbe dovuto versare il suo socio, Daniele Ferro. Sebbene il versamento risulti eseguito, i fondi non sono mai giunti sul conto del destinatario, alimentando due ipotesi: un intoppo burocratico o un ripensamento dell’ultimo minuto con conseguente revoca dell’operazione.

Ad aumentare i dubbi contribuisce l’assenza di Ferro all’incontro di ieri tra Di Matteo e la squadra. La giustificazione ufficiale parla di un impegno all’estero, ma questa versione stride con la sua presenza in Italia solo pochi giorni fa, quando era a Piancastagnaio al fianco dello stesso Di Matteo. Questa discrepanza sta alimentando speculazioni su una possibile rottura interna al gruppo che aspira a guidare il club.

Nel frattempo, l’ex presidente Alfredo Rota, tramite la sua V.R. Trasporti, mantiene una posizione ferma, confermando che il suo credito non è stato ancora interamente saldato. Rota ha ribadito di avere per legge l’obbligo di comunicare l’avvenuto pagamento al custode giudiziario, e il suo silenzio attuale è la prova più evidente che l’operazione non è conclusa. La sensazione è che il gruppo di Di Matteo stia tentando una strategia basata su soluzioni tampone, come dimostrano i 25 mila euro versati per garantire la partita con l’Ascoli, forse nella speranza di negoziare uno sconto sul debito complessivo.

L’impegno di Nicola Di Matteo per salvare l’immediato, pagando steward e servizi per il match di domani, dimostra la volontà di portare avanti il progetto. Tuttavia, la crisi societaria del Rimini resta profonda e irrisolta. Con un contenzioso ancora aperto, un’alleanza che sembra sgretolarsi prima ancora di nascere e il tempo che scorre inesorabile, il futuro della società biancorossa appare tutt’altro che definito.