Francia: i manifestanti invadono i binari della stazione di Parigi

Un migliaio di manifestanti hanno invaso i binari della Gare de Lyon, tra le principali stazioni di Parigi, da cui partono e arrivano anche i collegamenti ferroviari con l’Italia. Il blitz, che ha causato ritardi alla circolazione dei treni, è avvenuto nel quadro della decima giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Durante la protesta, i manifestanti hanno camminato sui binari per circa due chilometri, con striscioni anti-riforma e fumogeni.

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Molti ferrovieri in sciopero hanno anche reso omaggio ad un loro collega iscritto al sindacato Sud-Rail, che nella manifestazione parigina del 23 marzo scorso ha perso un occhio durante le proteste. Mentre continuano i disagi nei trasporti. Oggi, la compagnia ferroviaria Sncf prevede appena tre Tgv (treni ad alta velocità) su cinque in circolazione nonché la metà dei treni regionali, con particolari difficoltà nella regione Ile-de-France, la regione di Parigi che concentra circa il 20% della popolazione d’Oltralpe. Sncf Voyageurs raccomanda ai viaggiatori che possono di annullare il viaggio.

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Pesanti disagi anche nei treni suburbani di Parigi, con il 40% dei treni Rer (Réseau Express Rapide) soppressi sulle linee A e B (quest’ultima collega gli aeroporti parigini di Roissy Charles-de-Gaulle e Orly al centro della capitale). Per quanto riguarda la metropolitana, traffico normale sulle linee automatiche senza pilota della Ratp 1 e 14 ma anche sulla 3bis, la 7bis e la 9. Sulle altre linee, la frequenza dei treni è inferiore o molto inferiore al solito. 

Forti i timori per l’ordine pubblico. L’agitazione sociale, che dura da due mesi e mezzo, fa registrare un’impennata di tensione anche per i gravi incidenti avvenuti sabato scorso nell’ovest della Francia, per le proteste contro la costruzione di un maxibacino idrico a scopo agricolo. Ad ecologisti e militanti si sono uniti elementi radicalizzati e la giornata è finita in una battaglia con decine di feriti. Due  manifestanti sono ancora ricoverati in gravi condizioni ed è stata aperta un’inchiesta sull’accaduto.
    Il segretario del sindacato CFDT, Laurent Berger, ha invocato questa mattina “una mediazione” per trovare “una via d’uscita” alla situazione che blocca il paese ormai dal 19 gennaio.
  
   


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