L’inno ufficiale dell’Unione Europea “L’inno alla gioia” di Beethoven ha avviato al Louvre di Parigi la festa per la vittoria alle elezioni presidenziali di Emmanuel Macron. L’inquilino più giovane dell’Eliseo, 40 anni, che ha battuto il precedente record appartenuto a Valery Giscard D’Estaing, altro ex Ministro dell’Economia, che venne eletto nel maggio 1974 all’età di 43 anni.
Un’investitura che sancisce una completa rottura con tutte le consuetudini della Quinta Repubblica fondata da De Gaulle ma veramente applicata da Mitterand. “Un onore e una responsabilità che assolverò nell’interesse generale difendendo la Francia e l’Europa. Questo il doppio leit-motiv che Macron vuole portare avanti nel suo quinquennio.
Sul voto a Marine Le Pen. “Rispetto coloro che hanno fatto tale scelta, ma lavorerò nei prossimi 5 anni affinchè non ci sia più alcuna ragione per votare l’estremismo”. L’attenzione si sposta ora sulle elezioni parlamentari di giugno dove i partiti tradizionali, gollisti e socialisti, esclusi al primo turno delle presidenziali, possono contare su un ampio bacino di voti grazie al sistema maggioritario a doppio turno. Il movimento di Macron “En Marche” è attestato sul 25% secondo gli ultimi sondaggi.
Salvatore Occhiuto