FRANCIA: SCIOPERI E PROTESTE, SALE TENSIONE SU LEGGE LAVORO

imgres(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 02 giu – Si sono invece sfilati dallo sciopero alla Sncf (le ferrovie) alcuni sindacati, ma resta sul piede di guerra l’irriducibile Cgt. Il bollettino odierno registra anche l’invasione da parte di un gruppo di lavoratori in sciopero di un sito elettrico dell’alta tensione nella Loira-Atlantica, che alimenta la regione di Saint-Nazaire, il che ha privato 125 mila case dell’elettricita’. Gli occupanti hanno lasciato il sito verso mezzogiorno e sono in corso gli interventi per ristabilire la fornitura. E’ stato invece il maltempo a privare dell’elettricita’ circa 25 mila case nel Loiret e nell’Ile-de-France, le aree piu’ colpite dalle inondazioni di questi giorni. Tornando alle proteste contro la Riforma del Lavoro, la giornata e’ iniziata con numerosi blocchi e barricate in varie localita’: nella centrale di Flamanville, alla stazione di Lorient, nei cantieri navali Stx di Saint-Nazaire, nello stabilimento Renault vicino a Rouen. Nella regione parigina sono bloccati tre dei quattro centri di smaltimento dei rifiuti. A Tolosa, otto poliziotti sono stati leggermente feriti mentre intervenivano per sgombrare un blocco. Numerosi anche i cortei, come a Nantes dove si sono verificati momenti di tensione con le forze dell’ordine. Alcune migliaia di persone hanno manifestato nello stabilimento Arkema, nella banlieu di Lione, dove e’ in visita il ministro dell’Economia Emmanuel Macron. Un centinaio di persone ha occupato la sede del Medef (l’associazione degli imprenditori) nella Aude e alcuni manifestanti hanno bloccato brevemente la Radiall, l’azienda del patron del Medef, Pierre Gattaz, nell’Isere. Gattaz nei giorni scorsi ha sollevato polemiche definendo alcuni militanti della Cgt “terroristi”, una parola “inappropriata” ha riconosciuto in seguito. Il premier Manuel Valls ha parlato di “spreco” per l’impatto economico del conflitto sociale. Il leader della Cgt, Philippe Martinez, ha accusato il governo di rifiutare il dialogo e ha promesso per questa settimana “la mobilitazione piu’ forte da tre mesi”. Il Governo non intende fare marcia indietro sulla “base del progetto”, contro cui sono stati depositati 400 emendamenti. “Non ritireremo il testo della legge”, ha ribadito il ministro del lavoro Myriam El Khomri. Il Governo ha pero’ aperto trattative con alcune categorie – dai ricercatori universitari ai lavoratori dello spettacolo – per venir incontro ad alcune rivendicazioni ed evitare cosi’ che il fronte sociale anti-riforma si compatti. Il malcontento dei sindacati piu’ radicali si concentra sull’articolo 2 della riforma, che prevede il “primato dell’accordo aziendale” quanto a orario di lavoro e produttivita’ rispetto al contratto di categoria.