La settimana scorsa erano stati i ministri degli Affari Europei Raffaele Fitto e dello Sport Andrea Abodi, a scrivere una nota al comitato organizzativo dei Giochi del Mediterraneo, elencando le gravi inadempienze e incongruenze negli atti presentati dal suddetto, e segnalando la concreta incapacità del comitato a realizzare le opere per la manifestazione sportiva internazionale che si terrà in Puglia nel 2026, e che coinvolge 4000 atleti di 26 nazioni.
“I Giochi del mediterraneo se li è inventati la regione Puglia” aveva risposto stizzito Michele Emiliano in polemica col governo Meloni. Da cui però vuole i soldi per i giochi. Precisamente 150 milioni, bessi a bilancio dal ministro Carfagna a pochi giorni dalle scorse elezioni, per cui ora Emiliano aspetta il decreto delegato. Anche se nel masterplan presentato dal comitato organizzatore nel 2019 c’è scritto che dovevano essere Regione Puglia e Comuni a mettere 142 milioni, e altri 120 provenire da contributo Statale, e 20 da privati. Masterplan che stranamente subito dopo la lettera dei Ministri Fitto e Abodi è sparito dal sito dei Giochi gestito dal comitato, di cui è Presidente il sindaco di Taranto Melucci e direttore Generale Elio Sannicandro, direttore di un’agenzia regionale.
Soldi che che Regine Puglia e Comune di Taranto pretendono inserendo anche i Giochi del Mediterraneo in quella narrazione della città da “riscattare”, come hanno fatto per gli oltre due miliardi tra Cis e Just Transition Fund che il Governo ha indirizzato alla città ionica, con l’obiettivo della rioccupazione (e della riduzione del disagio sociale) per le migliaia di lavoratori in cigs che fanno di Taranto la città col più alto tasso di cassa integrazione d’Italia. Riscatto che in 60 anni Taranto ha trovato diventando la città siderurgica più importante d’Europa e del Mediterraneo. Ma che oggi Emiliano cerca in eventi e piani green. Infatti la candidatura per i Giochi del Mediterrano fu proposta dall’allora Ministro del Sud Barbara Lezzi.
I ministri Fitto e Abodi, avendo chiesto dettagli puntuali al comitato sul cronoprogramma delle opere, i costi, e la preminenza degli impianti selezionati, hanno rilevato attraverso un lungo documento, ritardi e criticità. Ad esempio non si capisce per quale regione per lo stadio di calcio, che da masterplan doveva solo essere ristrutturato, il Comune di Taranto ha deciso per la realizzazione di uno stadio ex novo, presentato in campagna elettorale prima delle amministrative, con un progetto da 80 milioni in project financing con una società neo costituita, la Red Sport srl, con solo 11 mila euro di capitale sociale. E una bando di gara non ancora pubblicato, che rende difficile la realizzaizone di un nuovo stadio in 3 anni.
A questo punto l’unica soluzione per riuscire a realizzare le opere e la manifestazione, è commissariare i Giochi, come fatto dal governo Draghi per le olimpiadi invernali Milano-Cortina che si terranno nello stesso anno (e che Emiliano ha chiamato “le olimpiadi lombardo venete).
La proposta del commissariamento è stata lanciata per primo dal segretario cittadino della Lega e consigliere Comunale Francesco Battista, ma successivamente rilanciata attraverso una interrogazione anche dal senatore Mario Turco, vicepresidente 5 stelle, che appoggia l’amministrazione Melucci.
Ora viene ufficializzata dai senatori di Fratelli d’Italia Liris, Ambrogio, Nocco, e Mennuni attraverso un emendamento al dl Pnrr.
“Al fine di assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026 – recita l’emendamento- con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e PNRR di concerto con il Ministro per lo sport e i giovani, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, è nominato un Commissario straordinario…Il Commissario straordinario entro sessanta giorni dall’atto di nomina, provvede alla predisposizione dell’elenco delle opere infrastrutturali occorrenti, ivi comprese quelle per l’accessibilità, distinte in opere essenziali, connesse e di contesto, con l’indicazione, per ciascuna opera, del codice unico di progetto, del soggetto attuatore e dell’entità del finanziamento concesso, delle altre fonti di finanziamento disponibili e del cronoprogramma di realizzazione degli interventi. L’elenco delle opere è approvato con uno o più decreti del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e del Ministro per lo sport e i giovani, adottati di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.
E ancora: “È autorizzata l’apertura di apposita contabilità speciale intestata al Commissario straordinario per le spese di funzionamento e di realizzazione dei progetti e degli interventi… Conseguentemente, il Commissario, nei limiti delle risorse impegnate in bilancio, può avviare le procedure di affidamento dei contratti anche nelle more del trasferimento delle risorse sulla contabilità speciale”.
Se il Parlamento deciderà di approvare questo emendamento e il governo di nominare il Commissario, l’Italia riuscirà davvero a tenere i Giochi del Mediterraneo 2026.
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