Riusciva a risparmiare 50 milioni di euro di fatturato mai dichiarato attraverso la “frode carosello”. Un imprenditore bolognese, B.L., la cui azienda opera nel settore della telefonia e dell’informatica, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza per avere emesso fatture per operazioni inesistenti. L’uomo sfruttando il meccanismo dell’Iva comunitaria si interponeva negli scambi tra operatori comunitari e sanmarinesi da una parte e operatori nazionali dall’altra.. Così favoriva, rispetto agli ultimi, l’insorgere di un indebito credito di Iva. B.L. risultava sulla carta l’acquirente di cellulari comprati a San Marino o in paesi Ue. La merce, destinata agli imprenditori, non veniva acquistata, ma l’imprenditore ne emetteva fattura: in questo modo gli imprenditori potevano ribassare il prezzo dei telefonini e scaricare l’Iva sulla base delle sue fatture. L’uomo, 62 anni, si trova agli arresti domiciliari come disposto dal gip di Bologna su richiesta del pm Enrico Cieri con le accuse di emissione di fatture per operazioni inesistenti e omessa dichiarazione dei redditi e dell’Iva. Indagato un altro imprenditore romagnolo di mezza età.
fonte: romagnaoggi.it