La netta presa di posizione dell’Associazione Industriali contro la tassazione dei frontalieri è giudicata positivamente dalla segreteria della CDLS, perché “allarga al mondo delle imprese il fronte del no a un prelievo fiscale penalizzante, discriminatorio e autolesionista”.
La Confederazione Democratica quindi ribadisce l’invito al Governo “di ritirare immediatamente l’articolo 56 della Finanziaria”.
“La soluzione del trattamento fiscale dei redditi frontalieri – sottolinea la segreteria CDLS – va ricercato all’interno dei rapporti fra Italia e San Marino, ed è legato all’accordo sulle doppie imposizioni fermo ormai da troppo tempo. Proprio in questa direzione è orientata l’offensiva diplomatica che il Consiglio sindacale interregionale ha promosso con le istituzioni regionali di Marche ed Emilia Romagna”.
Per la CDLS è dunque urgente l’apertura di un tavolo di confronto tra Esecutivo e forze sociali sia per cambiare gli aspetti più iniqui della manovra di bilancio, sia per e discutere concretamente sulle linee portanti della riforma tributaria.
Confronto che, accusa la Confederazione Democratica, “nonostante le promesse e le assicurazioni, non è partito neppure sui decreti della Finanziaria che interessano i dipendenti della Pubblica Amministrazione, in particolare quello sul taglio delle indennità e su diversi aspetti che scavalcano e vanificano gli accordi contrattuali sottoscritti in passato e ogni forma di contrattazione in corso”.
L’impressione, conclude la segreteria CDLS, è quella di un Esecutivo “completamente arroccato e sordo alle richieste e alle proposte che arrivano dal mondo sociale ed economico”.