Fu il gemello a cedere eroina, assolto presunto pusher a Rimini

(ANSA) – RIMINI, 28 APR – Era stata la vittima, risvegliatasi
dal coma, ad indicarlo come spacciatore, ma l’uomo è stato
assolto per non avere commesso il fatto. A cedere lo
stupefacente sarebbe stato il gemello. I fatti, come riporta la
stampa locale, risalgono all’autunno del 2020 quando un ventenne
di Rimini consumò una dose di eroina tagliata con sostanze
tossiche che lo fece finire in coma. Al risveglio, il giovane
identificò il pusher in un 36enne di origini tunisine che finì a
processo per lesioni gravissime come conseguenza di altro reato
e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In più di due
anni di processo, i magistrati hanno però ricostruito un caso di
sostituzione di personalità.
    L’imputato aveva infatti un gemello omozigote, identico a
lui, che si sarebbe impossessato della sua identità,
utilizzandone il permesso di soggiorno per acquistare una sim
del telefono. Il secondo gemello era inoltre a Rimini al tempo
della cessione dello stupefacente, periodo in cui aveva
accumulato denunce e arresti per spaccio.
    In quei giorni il 36enne finito a processo, invece, si
trovava a Milano impegnato a lavorare in un cantiere edile, come
documentato dal suo datore di lavoro. L’onesto operaio è stato
dunque assolto con formula piena. Gli atti sono stati
ritrasmessi alla procura per valutare eventuali procedimenti
contro l’altro fratello. (ANSA).
   


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