Il mondo politico prende le distanze, il Vicariato non riesce a nascondere l’imbarazzo. Il funerale hollywoodiano di Vittorio Casamonica, boss dell’omonimo clan romano, lascia dietro di sé un fiume in piena di polemiche e indignazione. “Non sapevo fosse un criminale, non potevo tirarmi indietro”, dice don Giancarlo Mattei, il parroco che ha celebrato la funzione.
Il parroco si difende – “Non ero stato informato”, ribadisce don Mattei al quotidiano Il Messaggero. “Ho saputo solo all’ultimo cosa stava accadendo, quasi per caso. Avevo notato alcune incertezze negli occhi dei miei confratelli. Più di uno mi ha detto: ‘Allora, lo celebri tu?’ Io non mi sono tirato indietro. Cosa dovevo fare? Il perdono c’è per tutti”.
Il Vicariato e il caso Welby – Ad alimentare le polemiche sulla parrocchia di San Giovanni Bosco si aggiunge il fatto che, proprio nella chiesa dove sono state celebrate le esequie del boss, furono negati nel 2006 i funerali di Piergiorgio Welby. Il parroco di allora, don Giovanni Nonne, su indicazione del Vicariato, disse “no” alla famiglia dell’attivista malato di Sla. Oggi, seppur non ufficialmente, proprio il Vicariato fa trapelare il suo “imbarazzo”, pur difendendo l’operato di don Mattei: “Ha valutato in base alle norme del diritto canonico e non poteva rifiutare”.