Un 23enne di Rimini è stato denunciato insieme a una coppia di moldavi, entrambi 24enni e residenti nel bolognese, per un furto avvenuto il 4 agosto scorso in un Coffee Shop a Bologna. La giovane, dipendente del locale, aveva allertato le forze dell’ordine affermando di essere stata aggredita da un rapinatore, al quale aveva consegnato 4.370 euro, corrispondenti al fondo cassa.
Inizialmente trattato come un caso di rapina, il fatto ha sollevato dubbi tra gli agenti a causa di alcune incoerenze. La rapidità dell’evento ha portato gli inquirenti a sospettare che ci fosse un piano orchestrato in anticipo, coinvolgendo anche la ragazza.
Le indagini hanno rivelato l’uso di un furgone riconducibile al 23enne, che si trovava a disposizione il giorno dell’incidente. Secondo le informazioni raccolte, il riminese sarebbe stato l’autore materiale del furto, in contatto con il moldavo.
Inoltre, il giovane aveva in suo possesso una pistola ad aria compressa, che ha poi gettato da un ponte nei pressi di Sasso Marconi. La presenza dell’arma, non menzionata dalla dipendente, ha ulteriormente insospettito gli investigatori, in quanto visibile nelle registrazioni delle telecamere.
Le accuse per i tre comprendono furto aggravato in concorso, con l’aggiunta per la giovane di simulazione di reato.