Roma, 3 novembre. “Garante dei detenuti o garante dei privilegi ai detenuti e dell’accoglienza indiscriminata senza controlli? Perché se il Garante dei detenuti deve essere un’autorità di garanzia indipendente non può entrare a gamba tesa nei confronti di decisioni politiche e di leggi e norme a salvaguardia della sicurezza e contro gli ingressi illegali nel paese. Se così fosse, ovvero se il Garante dei detenuti fosse l’ennesima figura politicizzata e ideologicamente ascrivibile a un’area intrisa di retorica terzomondista e di lassismo e sottovalutazione delle attività criminali, sarebbe, infatti, del tutto superflua per non dire dannosa”.
Così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone riferendosi alle dichiarazioni del Garante nazionale dei detenuti, in commissione Affari costituzionali alla Camera, sia a sostegno della reintroduzione indiscriminata della protezione umanitaria, che il decreto ‘Salvini’ aveva previsto di concedere solo in presenza di circostanze ben definite, sia contro la norma che contrasta l’introduzione illegale dei cellulari in prigione.
“In questo modo la figura del Garante viene svilita. Mentre ai detenuti sono comunque garantite tutte le tutele previste da un sistema democratico, sono le vittime dei reati a non avere alcuna tutela, né attenzione. E altrettanto si può affermare della Polizia penitenziaria, la cui attività, svolta in condizioni critiche e oggettivamente difficili, è sempre sotto i riflettori e non ha tutele quando subisce aggressioni e oltraggi”.
Ufficio Stampa Lega Romagna