Garlasco, cade l’alibi di Marco Poggi? Il titolare dell’hotel: «Non era in Trentino il giorno del delitto»

Periti e consulenti torneranno a confrontarsi il prossimo 4 luglio, nella terza tappa dell’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi (uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007) quando inizierà l’analisi sulle provette conservate, per quasi 18 anni, nei laboratori di Medicina legale di Pavia. Intanto continuano a emergere nuove indiscrezioni. Parla a Settimanale Giallo (Cairo Editore), in edicola domani, il gestore dell’albergo in Trentino dove soggiornava la famiglia Poggi quando Chiara venne uccisa. La famiglia ha sempre detto che in quei giorni era in vacanza a Falzes, con Marco e con il suo amico Alessandro Biasibetti (oggi frate) e i suoi genitori, ma qualcosa sembra non tornare.

Il gestore dell’hotel: Marco Poggi non era lì

Nessun investigatore, però, ha mai chiesto conferma al gestore dell’albergo, né dopo l’omicidio, né negli anni seguenti. Oggi l’uomo rivela una circostanza clamorosa. Ha detto infatti al settimanale che i coniugi Poggi avevano una stanza matrimoniale e Marco non era con loro.

Nemmeno i Biasibetti. È sicuro, perché conosceva molto bene i Poggi e ricorda il giorno della morte di Chiara, quando i Poggi vennero chiamati e avvertiti della tragedia e tornarono a Garlasco. Non ha mai sentito nominare, invece, i Biasibetti.

Il gestore dell’hotel ricorda bene? Dov’erano allora Marco e il suo amico Alessandro, il 13 agosto? Perché hanno sempre detto di essere tutti insieme a Falzes, in tutti gli interrogatori resi agli inquirenti? E soprattutto: perché gli inquirenti non hanno verificato subito? Le falle nell’indagine di Garlasco non smettono di stupire.

Il legale di Sempio aveva messo in dubbio l’alibi

Il primo a mettere in dubbio l’alibi di Marco Poggi era stato Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio. Più volte il legale ha ripetuto che dal Trentino a Garlasco «ci si sposta con due ore d’auto» alludendo alla possibilità che, in realtà, il fratello di Chiara non fosse in vacanza nelle ore in cui la sorella è stata uccisa.

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