Garlasco, delitto Chiara Poggi, nuove indiscrezioni investigative: sospetti di abusi al Santuario della Bozzola. Indagini su file cancellati dal computer della vittima

Nel cuore dell’inchiesta sul caso di Chiara Poggi, una nuova inquietante pista riguarda il Santuario della Madonna della Bozzola, luogo di pellegrinaggio e preghiera nei pressi di Garlasco. La vicenda, già complessa e ricca di misteri, si arricchisce ora di elementi inediti che coinvolgono presunti abusi e documenti misteriosamente cancellati da un computer appartenuto alla giovane.

Il Santuario della Bozzola, eretto nel XVI secolo dopo una presunta apparizione mariana, è tornato alla ribalta delle cronache investigative. Qui, infatti, Chiara Poggi e Alberto Stasi si erano recati nell’aprile 2007 per una festa locale, una serata in cui la ragazza riportò una lieve abrasione alla caviglia, circostanza che all’epoca fu al centro di interpretazioni contrastanti nel processo.

Non lontano da questi fatti si colloca la figura controversa di padre Gregorio Vitali, l’ex rettore del santuario coinvolto in uno scandalo di ricatti legati a materiale intimo, un episodio che ha gettato ulteriori ombre sull’ambiente religioso della zona. Dopo la sua rimozione, il santuario è ora guidato da don Fabio Bonacossa, che ha voluto distanziarsi nettamente da insinuazioni e teorie senza fondamento, affermando che la missione del santuario è esclusivamente spirituale e seria.

Ad alimentare nuovi sospetti sono le analisi svolte sul computer di Chiara Poggi. L’ingegnere Roberto Porta, consulente tecnico del giudice, ha rilevato l’esistenza di file cancellati e recuperati in parte, tra cui un documento intitolato “Abusati500.doc”, contenente materiale tratto da articoli riguardanti casi di abusi sessuali da parte di religiosi. Inoltre, sono state rinvenute immagini del santuario scaricate in date e orari che coincidono con la presenza lavorativa della ragazza a Milano, sollevando interrogativi su chi abbia effettuato tali operazioni.

Sul luogo, intanto, la vita del santuario sembra quasi sospesa: il bar e il negozio di articoli religiosi sono chiusi, mentre la cooperativa sociale legata all’ex rettore Vitali, che ha lasciato Martinengo per trasferirsi in una casa spirituale in Val Camonica, cerca di distanziarsi dalle vicende passate oscurando ogni riferimento a lui sul proprio sito.

In questo clima di silenzio e attesa, la comunità di Garlasco rimane in attesa di chiarimenti su queste nuove piste, che potrebbero aprire scenari finora inesplorati nella vicenda di Chiara Poggi e riaccendere l’attenzione su un santuario fino ad ora solo luogo di fede e raccoglimento.