Ritiro e analisi dei reperti: focus sulle impronte digitali e su Andrea Sempio
Questa mattina i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli, la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, hanno ritirato fascette paradesive contenenti 58 impronte digitali, tra cui l’impronta numero 10, scoperta sulla parte interna della porta d’ingresso della villa di via Pascoli, ritenuta una “manata” lasciata dall’assassino prima della fuga. Inizialmente, nel 2007, solo otto punti erano stati comparati, insufficienti per un’identificazione certa. Nel pomeriggio, gli esperti si sono recati all’Istituto di medicina legale di Pavia per prelevare ulteriori campioni, tra cui tamponi salivari di Chiara Poggi e frammenti del tappetino del bagno.
I consulenti delle parti, tra cui Luciano Garofano, ex comandante dei RIS di Parma e nominato dalla difesa di Sempio, e il genetista Marzio Capra per la famiglia Poggi, hanno preso parte all’operazione. Garofano ha sottolineato che non ci sono novità nel sopralluogo effettuato lunedì scorso, ricordando che tecnologie come laser e scanner 3D erano già state utilizzate nel processo d’appello bis. Tuttavia, l’uso di tecniche più sensibili potrebbe consentire di identificare nuovi profili genetici, in particolare escludendo la presenza di DNA estraneo agli abitanti della casa.
La nuova inchiesta e le contestazioni della difesa
Le nuove analisi mirano a una verifica totale dei reperti, inclusi quelli mai esaminati o analizzati con esiti incerti, per accertare la possibile presenza del DNA di Andrea Sempio su oggetti toccati dall’assassino. La Procura intende confrontare il DNA prelevato sotto le unghie di Chiara con quello di Sempio, ipotizzando un contatto diretto tra i due.
Tuttavia, la difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, ha presentato opposizione alla richiesta della Procura al gip, evidenziando che le analisi potrebbero essere svolte con accertamenti ripetibili e contestando la mancanza di coinvolgimento di altri sospetti nelle comparazioni genetiche. La difesa sta inoltre cercando di accedere al fascicolo per verificare quali campioni siano oggetto delle nuove indagini.
Le tracce genetiche e le prove contro Andrea Sempio
Secondo perizie recenti, alcune tracce di DNA trovate sotto le unghie di Chiara Poggi sono compatibili con il profilo genetico di Andrea Sempio, mentre l’ex fidanzato Alberto Stasi, già condannato a 16 anni, può essere escluso come donatore di quei campioni. Oltre al DNA, elementi come alcune telefonate sospette fatte da Sempio nei giorni antecedenti al delitto e un biglietto del parcheggio conservato per un anno sono considerati dalla Procura indizi rilevanti.
Le indagini approfondiranno anche la compatibilità delle impronte trovate nella villetta con la calzatura di Sempio e verificheranno ulteriori tracce biologiche sui reperti, inclusi oggetti personali di Chiara come braccialetti e orologio, mentre alcuni capi di abbigliamento sono stati distrutti nel 2022.
Reazioni e clima attorno al caso
La famiglia Poggi, pur accogliendo le nuove indagini, ribadisce la convinzione della colpevolezza di Stasi, basandosi sulla sentenza definitiva, mentre la difesa di Sempio contesta le nuove attività investigative. Nel frattempo, la madre di Chiara Poggi ha espresso profondo dolore e sdegno per le insinuazioni circolate su presunti segreti personali della figlia, definendo vergognoso e squallido il clima mediatico che da anni circonda il caso.
Andrea Sempio, oggi 37enne, residente a Garlasco, si è mostrato “sconvolto e allibito” secondo il suo legale, e si appresta a sottoporsi ai prelievi necessari per le analisi genetiche presso il reparto forense dei Carabinieri di Milano, un passaggio obbligato nel corso delle indagini in corso.
Alanews