Garlasco, nuova svolta nel caso Chiara Poggi: il dna di “ignoto 3” sarebbe frutto di contaminazione genetica durante le autopsie

La Procura di Pavia ha annunciato nuovi sviluppi riguardo al profilo genetico sconosciuto trovato su una garza utilizzata 18 anni fa dal medico legale per il prelievo di materiale biologico dalla bocca della vittima, Chiara Poggi. Questo profilo, chiamato “Ignoto 3”, aveva fatto pensare in passato alla presenza di un’altra persona sulla scena del delitto.

Tuttavia, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, è possibile che questo profilo genetico non sia collegato a un terzo soggetto, ma che si tratti di una contaminazione avvenuta durante esami autoptici precedenti. Proprio per chiarire questa ipotesi, la Procura ha disposto approfondimenti specifici.

Le analisi comparative effettuate dai genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani, che non erano previste nel corso dell’incidente probatorio, hanno evidenziato una corrispondenza tra il profilo genetico “Ignoto 3” e i “preparati istologici” di cinque maschi sottoposti ad autopsia contemporaneamente a quella di Chiara Poggi. Questo elemento rafforza l’ipotesi che il DNA sconosciuto possa derivare da una contaminazione incrociata tra i campioni.

Per approfondire ulteriormente la questione, sono stati affidati nuovi esami all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, con l’obiettivo di fare chiarezza e definire con precisione l’origine di questo profilo genetico.

Questi sviluppi rappresentano una nuova importante tappa nelle indagini sul caso che da anni tiene ancora alta l’attenzione sulla vicenda di Chiara Poggi.