Diciotto anni dopo il delitto di Chiara Poggi, uccisa nella sua villetta a Garlasco il 13 agosto 2007, la Procura di Pavia torna a battere piste finora rimaste sullo sfondo. E lo fa con un triplice interrogatorio in programma oggi: Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi saranno sentiti dai magistrati nel tentativo di dare un nuovo impulso all’indagine, che oggi ipotizza un omicidio commesso da più di una persona.
È questa la nuova chiave investigativa su cui lavorano il procuratore aggiunto Stefano Civardi e le pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, supportati dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano. Un’ipotesi che va ben oltre la verità giudiziaria sancita finora: quella che ha portato alla condanna definitiva di Stasi a 16 anni di carcere come unico responsabile, e che lo vede oggi quasi al termine della pena.
Ma proprio quella ricostruzione – secondo cui Chiara fu colpita alle spalle da qualcuno che conosceva bene, senza potersi difendere – viene ora messa in discussione. Nel mirino degli inquirenti è finito ancora una volta Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, già emerso in passato e poi archiviato. Oggi il suo nome torna al centro dell’indagine, con indizi che la Procura ritiene più solidi: presunte incongruenze negli alibi, telefonate sospette nei giorni precedenti al delitto e tracce di Dna. Ma soprattutto, elementi nuovi non ancora resi pubblici, che hanno portato a un’accelerazione nelle attività.
Mercoledì scorso è stato perfino dragato un canale a Tromello, paese non distante da Garlasco. Su indicazione di un testimone, si è cercata quella che potrebbe essere l’arma del delitto, nei pressi della casa in cui viveva la nonna delle cugine di Chiara, le gemelle Paola e Stefania Cappa. Da lì sono emersi un martello da muratore e altri oggetti ora al vaglio dei laboratori scientifici.
Oggi, nei colloqui separati ma fissati in contemporanea per evitare fughe di notizie, i pm potrebbero scoprire le loro carte. Davanti a Civardi e De Stefano comparirà Andrea Sempio. Potrebbe scegliere la strada del silenzio o rispondere solo parzialmente. Al centro del confronto, secondo indiscrezioni, ci sarebbero questioni già affrontate in passato ma che oggi potrebbero assumere un nuovo significato: uno scontrino di parcheggio di Vigevano datato proprio il giorno dell’omicidio, il suo rapporto con Chiara, una possibile colluttazione, e soprattutto le tre telefonate effettuate al numero fisso di casa Poggi nei giorni precedenti al delitto. Sempio, già in passato, aveva spiegato di aver chiamato per cercare Marco. Ma i pm non credono a questa versione: sapeva, sostengono, che Marco era in vacanza in montagna con i genitori.
Il sospetto degli inquirenti è che dietro quegli squilli di pochi secondi si nasconda qualcosa di più profondo. Lo stesso Stasi, oggi detenuto, sarà ascoltato come testimone assistito. Secondo la sua legale, Giada Bocellari, “Alberto è sereno e risponderà alle domande dei magistrati”. Potrebbe fornire chiarimenti sull’ambiente frequentato dal fratello di Chiara e sulle dinamiche all’interno della villetta di via Pascoli.
Infine, Marco Poggi. Anche lui verrà ascoltato, ma in un’audizione separata a Venezia, dove oggi vive e lavora. Ancora una volta sarà chiamato a rivivere la tragedia che ha segnato per sempre la sua adolescenza.
Il caso di Garlasco, che sembrava chiuso, potrebbe ora scrivere un nuovo capitolo. E forse, finalmente, avvicinarsi alla verità piena su uno dei delitti più discussi della cronaca italiana.