Da settimane al centro di un clima mediatico sempre più soffocante, la famiglia Poggi rompe il silenzio. Di fronte a quanto definito un susseguirsi incessante di attacchi e insinuazioni, i familiari di Chiara – la giovane uccisa nella sua abitazione il 13 agosto di diciotto anni fa – si dicono determinati a difendere la memoria e la dignità della ragazza.
A farsi portavoce della famiglia sono i legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, che segnalano una crescente ondata di contenuti diffamatori, rilanciati tanto dai media tradizionali quanto dai canali social. Secondo quanto riferiscono, la pressione non avrebbe risparmiato nemmeno Chiara, al centro in queste settimane di nuove ricostruzioni giudicate del tutto fantasiose.
Le cronache televisive – come nel caso dell’ultima puntata de Le Iene – vengono accusate di aver avanzato ipotesi prive di fondamento, come quella di una relazione sentimentale tra la giovane e un uomo adulto, basandosi su dichiarazioni risalenti e attribuite a una persona oggi deceduta, la cui attendibilità fu messa in dubbio già all’epoca dei fatti.
A preoccupare maggiormente la famiglia è il costante intreccio fra indiscrezioni investigative – reali o presunte – e libere interpretazioni romanzate, che continuano a circolare e moltiplicarsi senza alcuna verifica, spesso in spregio alla verità storica e al rispetto per chi, a vario titolo, è coinvolto nella vicenda.
In questa cornice, i familiari di Chiara non intendono restare spettatori passivi. Attraverso i propri legali, annunciano l’intenzione di intraprendere ogni iniziativa giudiziaria utile a contrastare la diffusione di notizie diffamatorie, nella speranza – sottolineano – che anche le autorità competenti intervengano con decisione per fermare quelle che definiscono “condotte illecite reiterate”.
Un passo necessario, spiegano, per difendere l’onore e il ricordo della giovane Chiara Poggi, che la famiglia continua a proteggere con forza e discrezione, a distanza di quasi due decenni da quella tragedia.