
(ANSA) – ROMA, 09 GIU – “E’ surreale che io mi debba
difendere da certe accuse”. Rino Gattuso arriva a Valencia, si
presenta, e a parte le domande su tradizione, passione, tattica,
affronta soprattutto il tema dei tifosi contro, con accusa di
razzismo, antifemminismo, omofobia e perfino di essere malato.
“Da un anno sto fermo, e secondo la mia logica non era giusto
parlare, e i social non li uso – dice il tecnico italiano – Ma
sono stato massacrato. Ma sono pronto a rispondere punto su
punto”.
“Le donne: quindici anni fa, quando non c’era il politically
correct, parlai di Barbara Berlusconi che rimpiazzava Galliani –
le sua parole – e dissi che mi sembrava difficile che una
ragazza di 28 anni potesse fare meglio di un dirigente con 25
anni di esperienza”. Quanto al razzismo, tutto secondo Gattuso
sarebbe nato da una domanda sui ‘buu’ a Boateng in un’amichevole
del Milan con la Pro Patria: “Allenavo il Sion, mi chiesero e
dissi che erano quattro imbecilli e secondo me non bisognava
dargli peso. Io vengo dal Sud, ho preso insulti di tutti i tipi,
ho allenato Koulibaly, Boateng, Bakayoko, ho tre persone di
colore nel mio staff. Non sono in alcun modo razzista, trovo
persino surreale dovermi giustificare”.
Infine, la malattia: “Soffro da 12 anni di una miastenia
oculare, una malattia autoimmune: ma non mi impedisce in alcun
modo di allenare, anzi tanti mi scrivono per chiedere come
faccio ad affrontare lo stress…Penso di essere per loro un
esempio. Che io non possa lavorare per questo, sinceramente, e’
una stronzata…” (ANSA).
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