GAY RIMINI. GNASSI A GOVERNO: PER FAVORE FATECELI SPOSARE

gnassiSenza i decreti attuativi la legge sulle unioni civili rimane meramente sulla carta.

E i sindaci hanno le mani legate. Così da Rimini Andrea Gnassi sollecita il governo a darsi da fare a due mesi dall’approvazione della normativa per non rendere vano “un passo in avanti quasi epocale per un Paese come il nostro”.

Tutte le amministrazioni comunali, lamenta il primo cittadino riminese, per via di “un apparato burocratico statale che di moderno ha ben poco” non sono nelle condizioni di applicare la legge, “sono nel limbo, in attesa di quegli obbligatori decreti attuativi che consentano di rendere operativi i registri delle unioni e convivenze”. Per il 5 luglio era atteso un “decreto ponte”, una “sorta di vademecum”, spiega Gnassi, per dare la possibilità ai Comuni di rispondere alle richieste di quelle coppie eterosessuali e omosessuali che da maggio si sono messe in fila per ufficializzare la loro unione. Ma ancora non ce ne è traccia.

Così, prosegue il sindaco, si è creata “una situazione che sarebbe paradossale, se non fosse che in Italia siamo abituati a questi cortocircuiti”. Comunque la legge Cirinnà, “nata per colmare un vuoto giuridico e dare certezze ai Comuni, finisce per essere fonte di nuova confusione”. E il rischio e” quello di “unioni ”fai da te”, celebrate in questa fase grigia per venire incontro a chi ha delle esigenze legittime e magari impellenti”, che si rivelano poi prive di validità e quindi da rifare.

Gnassi sottoscrive dunque l”impegno di Anci a sollecitare il ministro dell’Interno Angelino Alfano “affinchè queste istruzioni ministeriali arrivino in tempi celeri, consentendo un”applicazione uniforme della legge e dando a noi sindaci la possibilità di celebrare le unioni senza tentennamenti e solo con immensa soddisfazione”.

Rimini lo chiede con garbo: “Per favore, dateci il via”.