Israele ha comunicato questa mattina di considerare nuovamente in vigore il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’annuncio, confermato da fonti militari, arriva al termine di un’intensa ondata di attacchi aerei condotti durante la notte e nelle prime ore di oggi, che secondo fonti palestinesi hanno causato la morte di decine di persone, tra cui molti bambini.
Secondo la versione fornita dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), l’operazione è stata una risposta a presunte violazioni della tregua da parte di Hamas. L’esercito ha dichiarato di aver colpito decine di obiettivi definiti “terroristici” prima di iniziare a far rispettare nuovamente il cessate il fuoco. In una nota, le forze armate hanno aggiunto di aver colpito, in collaborazione con i servizi di sicurezza (ISA), circa 30 persone identificate come comandanti di organizzazioni terroristiche attive nella Striscia.
Il bilancio fornito dalle autorità palestinesi descrive uno scenario drammatico. L’agenzia di stampa Wafa, citando fonti mediche locali, ha riportato che i raid israeliani su abitazioni e tende di sfollati hanno ucciso 63 persone. Tra le vittime, secondo il rapporto, si conterebbero 24 bambini.
Questi ultimi eventi si inseriscono in un contesto di conflitto continuo. Fonti mediche palestinesi avevano comunicato ieri sera che il bilancio totale delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è salito a 68.531 morti e 170.402 feriti, in maggioranza donne e bambini. La situazione umanitaria resta critica, con numerose vittime ancora intrappolate sotto le macerie e operazioni di soccorso ostacolate dalle difficoltà di accesso.













